Corriere di Verona

Dalle cave, al turismo agli ippodromi Addio all’imprendito­re Fabio Biasuzzi

- Gianni Favero

Si è spento l’altra notte a Treviso, al termine di una malattia che l’aveva colpito due anni fa, Fabio Biasuzzi, 71 anni, imprendito­re poliedrico impegnato nel turismo ma legato soprattutt­o all’attività da sempre collegata al nome della sua famiglia, ossia quella dell’estrazione di ghiaia ma nella quale, da qualche tempo «non si riconoscev­a più».

A parlarne è il figlio Giuseppe, che spiega in questo modo la scelta di cedere l’attività, meno di due anni fa, per oltre 20 milioni di euro, al gruppo concorrent­e Grigolin: «Dopo essersi assicurato che tutte le posizioni lavorative sarebbero state conservate ha scelto di allontanar­si da un settore sul quale c’è una pressione di dissenso diffuso da parte dell’opinione pubblica e che lo metteva sempre più a disagio». Biasuzzi lascia la moglie, Laura, la madre, Gina, e altre due figlie, Caterina e Beatrice. «C’è anche un cerchio che si chiude nelle ultime volontà di mio padre – prosegue Giuseppe – e cioè la donazione delle cornee. Una delle figlie ha avuto problemi di vista fin dai primi anni di vita e questo ha fatto convergere molti degli sforzi di mio padre nel mondo della disabilità in senso ampio».

Appassiona­to, con il fratello gemello Maurizio, di ippica, presidente a lungo della Nordest ippodromi e dell’ippodromo di Treviso, Fabio Biasuzzi era attratto anche dalla nautica, dal ciclismo e dal calcio. Nel suo curriculum ci sono la creazione del villaggio «San Francesco», a Caorle, nel Veneziano, e il BiVillage a Fasana, nei dintorni di Pola (Croazia), oltre ad una breve esperienza come vicepresid­ente di Banca Treviso, poi assorbita da Volksbank: «Le sue virtù da imprendito­re – lo ricorda Pietro Barolo, legale di fiducia e amico di lunga data – si condensano in una sola parola: l’onestà. Abbiamo avuto la soddisfazi­one di vederlo assolto in Corte d’appello, a Venezia, lo scorso luglio, per una vicenda giudiziari­a che lo aveva coinvolto a Treviso per un presunto ritardo nel pagamento dell’Iva. Nella sua condotta questa è stata l’unica macchia, ma non dolosa, in 40 anni».

A ricordare Biasuzzi sono il governator­e Luca Zaia («La sua morte mi rattrista molto, un pensiero a lui e a chi gli ha voluto bene») e anche Gianni Tonini, presidente del Gruppo estrattivo di Assindustr­ia Venetocent­ro: «La famiglia Biasuzzi - evidenzia - è nella storia dell’industria trevigiana e artefice dello sviluppo del nostro territorio da più generazion­i e il Gruppo Biasuzzi è stato tra i fondatori, nel 1945, di Assindustr­ia a Treviso, di cui è stato consiglier­e e prima ancora presidente del Gruppo estrattivo». Fabio Biasuzzi, interviene il sindaco di Treviso, Mario Conte, «è stato un personaggi­o di spicco anche nel settore turistico, diventando pioniere dell’intratteni­mento legato alla villeggiat­ura. È indissolub­ilmente legato alla città per aver dato all’ippodromo di Sant’Artemio una valenza nazionale con investimen­ti mirati e una politica lungimiran­te. Treviso e il suo territorio perdono un grande personaggi­o e un punto di riferiment­o per tutto il mondo dell’impresa». Il funerale è fissato per lunedì prossimo, nel pomeriggio, nel Duomo di Treviso.

 ??  ?? Poliedrico Fabio Biasuzzi. spentosi a 71 anni a Treviso dopo una lunga malattia. Dall’attività estrattiva si era spinto nel settore turistico, con due villaggi a Caorle e in Croazia
Poliedrico Fabio Biasuzzi. spentosi a 71 anni a Treviso dopo una lunga malattia. Dall’attività estrattiva si era spinto nel settore turistico, con due villaggi a Caorle e in Croazia

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