La pista da bob per i Giochi continua a dividere Cortina «Ma indietro non si torna»
Dopo il sondaggio e gli strali del Tennis club le lettere a Zaia
Si va avanti. Cortina riavrà la sua pista da bob. «Da bob ma anche da slittino e skeleton, recuperando un pezzo della sua storia e della sua cultura. Un intervento importante e strategico, che ci permetterà di avere un ritorno sia dal punto di vista sportivo che turistico ed economico».
Non lascia spiragli ai contestatori il sindaco di Cortina Giampietro Ghedina. La pista Eugenio Monti tornerà in vita: «Il tracciato ricalcherà quello esistente; la pista diverrà centro federale per bob, slittino e skeleton; abbiamo una convenzione con la Provincia Autonoma di Bolzano per la gestione degli anni futuri» puntualizza. Questione chiusa? Così parrebbe. A mettersi di traverso una parte dell’Ampezzo, guidato dal Comitato Civico Cortina che il mese scorso aveva lanciato un sondaggio tra i residenti. Oltre 1200 le risposte ottenute, dal quale era emerso come il 70% delle persone interpellate approvasse il suggerimento del Cio di effettuare le competizioni di bob su una pista già in funzione. Due terzi dei partecipanti si erano dichiarati contrari al finanziamento di 85 milioni di euro da parte della Regione Veneto, ritenendo l’opera economitata camente non sostenibile; ergo, il 55% dei partecipanti al questionario non aveva giudicato la pista da bob una priorità per Cortina. Insomma, una secca bocciatura, alla quale il sindaco ha risposto picche: «Si tratta di un gruppo di persone contrarie a tutto, dai mondiali di sci, alle olimpiadi, dalle infrastrutture alla pista da bob. Noi siamo forti del sostegno delle istituzioni, la comunità è con noi. La pista da bob farà bene a Cortina».
Per conoscenza sua e dell’Ad di Fondazione MilanoCortina 2026 Vincenzo Novaris, lo scorso 3 settembre il Comitato Civico Cortina ha inviato una garbata lettera al presidente del Cio Thomas Bach e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nella quale alla luce dei dati emersi dal questionario si chiedeva di rinunciare alla pista da bob, portando piuttosto sulle Tofane le gare di alpinismo, disciplina che debutterà proprio ai giochi di Milano-Cortina 2026.
Due essenzialmente i punti critici rilevati dal Comitato: primo, i tempi di realizzazione della pista, giudicati «strettissimi soprattutto per un impianto collocato in una zona critica per accessibilità e cantierizzazione. Nel caso l’opera non venisse comple
nei termini di scadenza, ci si troverebbe in una situazione complicata. Ricordiamo l’esperienza delle opere non finite per Mondiali 2021»; secondo, l’impatto ambientale dell’opera: «Significativo e certamente enfatizzato e stigmatizzato (con buone ragioni) dalle associazioni ambientaliste che ne faranno anche un terreno di confronto politico. Tutto ciò, a svantaggio dell’immagine e della reputazione di una manifestazione straordinaria per interesse e per universalità, la quale mira alla sostenibilità ambientale dell’evento». Al fronte dei contrari si iscrivono anche i soci del Tennis Country club che rischia di sparire per far posto alla pista.
Nessun commento ufficiale dalla Regione anche se fonti vicine al governatore fanno sapere che la posizione non è cambiata e non ci sono ripensamenti in corso. Del resto la pista ricalcherebbe in toto quella originaria ed esistente, non prevedendo quindi interventi di consumo di suolo; in più, verrebbero piantumati nuovi alberi. Come ha ribadito lo stesso sindaco Ghedina, la pista diverrebbe centro federale per le attività di bob, slittino e skeleton, consentendo ai nostri atleti di potersi allenare in Italia senza dover andare all’estero (a Innsbruck…?), visto che una pista il nostro Paese non ce l’ha. Infine, la sostenibilità economica: due anni per raggiungere il break-even; dal terzo, il conto economico entrerebbe in attivo. Qualcosa da dire, ha invece il presidente del Bob Club Cortina, Gianfranco Rezzadore: «Premesso che non condivido i modi con i quali questa consultazione è stata fatta, ricordo che oltre al bob, la pista riguarda anche lo slittino, lo skeleton e, sottolineo, il parabob. Da centro federale, garantirebbe a questi sport un futuro. Inoltre, essendo utilizzabile da novembre a marzo, la pista avrebbe un impatto significativo per Cortina anche dal punto di vista turistico in periodi di bassa stagione, così come avviene all’estero». E allora indietro non si torna.
Costi e tempi Chi considera la pista un investimento e chi uno spreco in rapporto al suo futuro utilizzo Costerà 85 milioni