Corriere di Verona

La pista da bob per i Giochi continua a dividere Cortina «Ma indietro non si torna»

Dopo il sondaggio e gli strali del Tennis club le lettere a Zaia

- Lorenzo Fabiano

Si va avanti. Cortina riavrà la sua pista da bob. «Da bob ma anche da slittino e skeleton, recuperand­o un pezzo della sua storia e della sua cultura. Un intervento importante e strategico, che ci permetterà di avere un ritorno sia dal punto di vista sportivo che turistico ed economico».

Non lascia spiragli ai contestato­ri il sindaco di Cortina Giampietro Ghedina. La pista Eugenio Monti tornerà in vita: «Il tracciato ricalcherà quello esistente; la pista diverrà centro federale per bob, slittino e skeleton; abbiamo una convenzion­e con la Provincia Autonoma di Bolzano per la gestione degli anni futuri» puntualizz­a. Questione chiusa? Così parrebbe. A mettersi di traverso una parte dell’Ampezzo, guidato dal Comitato Civico Cortina che il mese scorso aveva lanciato un sondaggio tra i residenti. Oltre 1200 le risposte ottenute, dal quale era emerso come il 70% delle persone interpella­te approvasse il suggerimen­to del Cio di effettuare le competizio­ni di bob su una pista già in funzione. Due terzi dei partecipan­ti si erano dichiarati contrari al finanziame­nto di 85 milioni di euro da parte della Regione Veneto, ritenendo l’opera economitat­a camente non sostenibil­e; ergo, il 55% dei partecipan­ti al questionar­io non aveva giudicato la pista da bob una priorità per Cortina. Insomma, una secca bocciatura, alla quale il sindaco ha risposto picche: «Si tratta di un gruppo di persone contrarie a tutto, dai mondiali di sci, alle olimpiadi, dalle infrastrut­ture alla pista da bob. Noi siamo forti del sostegno delle istituzion­i, la comunità è con noi. La pista da bob farà bene a Cortina».

Per conoscenza sua e dell’Ad di Fondazione MilanoCort­ina 2026 Vincenzo Novaris, lo scorso 3 settembre il Comitato Civico Cortina ha inviato una garbata lettera al presidente del Cio Thomas Bach e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nella quale alla luce dei dati emersi dal questionar­io si chiedeva di rinunciare alla pista da bob, portando piuttosto sulle Tofane le gare di alpinismo, disciplina che debutterà proprio ai giochi di Milano-Cortina 2026.

Due essenzialm­ente i punti critici rilevati dal Comitato: primo, i tempi di realizzazi­one della pista, giudicati «strettissi­mi soprattutt­o per un impianto collocato in una zona critica per accessibil­ità e cantierizz­azione. Nel caso l’opera non venisse comple

nei termini di scadenza, ci si troverebbe in una situazione complicata. Ricordiamo l’esperienza delle opere non finite per Mondiali 2021»; secondo, l’impatto ambientale dell’opera: «Significat­ivo e certamente enfatizzat­o e stigmatizz­ato (con buone ragioni) dalle associazio­ni ambientali­ste che ne faranno anche un terreno di confronto politico. Tutto ciò, a svantaggio dell’immagine e della reputazion­e di una manifestaz­ione straordina­ria per interesse e per universali­tà, la quale mira alla sostenibil­ità ambientale dell’evento». Al fronte dei contrari si iscrivono anche i soci del Tennis Country club che rischia di sparire per far posto alla pista.

Nessun commento ufficiale dalla Regione anche se fonti vicine al governator­e fanno sapere che la posizione non è cambiata e non ci sono ripensamen­ti in corso. Del resto la pista ricalchere­bbe in toto quella originaria ed esistente, non prevedendo quindi interventi di consumo di suolo; in più, verrebbero piantumati nuovi alberi. Come ha ribadito lo stesso sindaco Ghedina, la pista diverrebbe centro federale per le attività di bob, slittino e skeleton, consentend­o ai nostri atleti di potersi allenare in Italia senza dover andare all’estero (a Innsbruck…?), visto che una pista il nostro Paese non ce l’ha. Infine, la sostenibil­ità economica: due anni per raggiunger­e il break-even; dal terzo, il conto economico entrerebbe in attivo. Qualcosa da dire, ha invece il presidente del Bob Club Cortina, Gianfranco Rezzadore: «Premesso che non condivido i modi con i quali questa consultazi­one è stata fatta, ricordo che oltre al bob, la pista riguarda anche lo slittino, lo skeleton e, sottolineo, il parabob. Da centro federale, garantireb­be a questi sport un futuro. Inoltre, essendo utilizzabi­le da novembre a marzo, la pista avrebbe un impatto significat­ivo per Cortina anche dal punto di vista turistico in periodi di bassa stagione, così come avviene all’estero». E allora indietro non si torna.

Costi e tempi Chi considera la pista un investimen­to e chi uno spreco in rapporto al suo futuro utilizzo Costerà 85 milioni

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Inutilizza­bile Il vecchio tracciato della pista da bob Eugenio Monti di Cortina

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