Mazzo di fiori sul banco vuoto di Carlo Alberto «Vivrà in noi»
PADOVA Poca voglia di parlare, e tantissimo dolore: non si danno pace gli studenti, i docenti e tutto il personale della scuola media «Pascoli», dove Carlo Alberto frequentava la classe seconda circondato dall’affetto dei suoi compagni, sconvolti per l’accaduto. Impossibile, per loro, non fissare con le lacrime agli occhi il banco vuoto del loro amico, dove è stato posato un mazzo di fiori. Ieri mattina la tristezza permeava inevitabilmente lo stabile di via Galilei a pochi passi dalla Basilica del Santo, dove una folta rappresentanza della scuola si era recata martedì per pregare sperando in un miracolo. Tra loro anche la professoressa Tiziana Vidotto, coordinatrice del plesso, che ricorda con voce rotta dall’emozione Carlo Alberto: «L’ho avuto come studente, e posso assicurarvi che era un ragazzo dai mille interessi: amava la storia e il disegno tecnico, passione ereditata dal nonno e dallo zio materno, oltre che le lingue, tanto che da grande aveva già pianificato di andare a studiare negli Stati Uniti. Era anche un mago del cubo di Rubik, lo risolveva in pochissimo tempo. Aveva molto da dare, ti guardava fisso negli occhi: era proprio una bella persona, e vivrà sempre nei nostri cuori». Due madri di altrettanti suoi compagni, invece, ricordano il suo amore per lo sport, che non si limitava affatto all’atletica: «Carlo Alberto sciava, andava in bicicletta, giocava a tennis e basket e non vedeva l’ora di ripetere l’esperienza con la vela, già praticata l’estate scorsa con gli amici. Sempre affettuoso con mamma e sorella, aveva come modello suo padre e anche se a volte poteva apparire introverso sapeva farsi volere bene e aveva una parola gentile per chiunque. Era un ragazzo davvero speciale». La scuola ha organizzato ieri un incontro con uno psicologo aperto alle famiglie, il primo di una serie.