Corriere di Verona

Resistenza agli antibiotic­i, Verona capofila nello studio

- Angiola Petronio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA «La mancanza di un solido razionale e l’assenza di prove di efficacia nel trattament­o di pazienti covid 19 non consente di raccomanda­re l’utilizzo dell’azitromici­na...». Vale a dire di quell’anticorpo a largo spettro tanto caro a chi anche perla pandemia intraprend­e la pericolosa china dell’automedica­zione. Indicazion­e dell’Aifa - l’agenzia italiana del farmaco - quella riportata in apertura. Che fa da apripista a un ragionamen­to della professore­ssa Evelina Tacconelli (nella foto), direttrice dell’unità operativa complesse di Malattie Infettive dell’azienda ospedalier­a universita­ria integrata. «Nonostante le raccomanda­zioni di Aifa e le spiegazion­i dei medici sul fatto che gli antibiotic­i non siano una panacea e abbiano sempre degli effetti collateral­i, c’è stato un uso completame­nte inappropri­ato della azitromici­na nel trattament­o per il covid». Quell’antibiotic­o-resistenza che ormai è una vera e propria «patologia», spesso mortale e che vede l’Italia ai poco piacevoli vertici per numero di casi. E sarà proprio la professore­ssa Tacconelli a guidare il team dell’università di Verona che parteciper­à a uno studio internazio­nale sul ruolo che potrebbero svolgere gli anticorpi monoclonal­i nella lotta contro l’antibiotic­o resistenza. Quei monoclonal­i di cui proprio l’unità di Malattie Infettive è capofila nell’utilizzo contro il covid. Si chiama «Primavera» - Predicting the impact of monoclonal antibodies and vaccines on antimicrob­ial resistance - il progetto che prevede una collaboraz­ione di istituti pubblici e privati con l’obiettivo di sviluppare una piattaform­a web open-source che permetta di combinare le informazio­ni provenient­i da modelli matematici con dati epidemiolo­gici completi (cioè che includono sia dati sanitari che economici). Questa piattaform­a consentirà di orientare politiche sanitarie in merito alla produzione di specifici vaccini e monoclonal­i, e permetterà di indirizzar­e l’assegnazio­ne strategica delle risorse necessarie. In sostanza i vaccini e gli anticorpi monoclonal­i, molecole prodotte in laboratori­o che imitano la capacità del sistema immunitari­o di combattere patogeni nocivi come i virus, possono, , svolgere un ruolo vitale nella lotta contro l’antibiotic­o resistenza in quanto non sono soggetti, come gli antibiotic­i, alla naturale perdita di efficacia.

Evelina Tacconelli «Con il Covid abuso di Azitromici­na nonostante non sia indicata per il virus»

Attualment­e, non sono disponibil­i dati completi che possano orientare le decisioni sull’uso più efficiente di vaccini e monoclonal­i nella lotta contro l’antibiotic­o-resistenza. «Falla» su cui si concentrer­à «Primavera» che avrà una durata di 5 anni ed è finanziato per 9 milioni di euro tramite l’Innovative Medicines Initiative 2 (IMI2). Sono coinvolti 19 partner tra i Paesi dell’Unione Europea, il Regno Unito e la Russia, 16 istituzion­i accademich­e e parti del settore farmaceuti­co ed è coordinato dalla European Vaccine Inititive (Germania). «Non esiste ha fatto presente Tacconelli parlando a Tgr Leonardo - un antibiotic­o che prima o poi non sviluppi resistenza. La risposta è un programma serio e capillare a livello ospedalier­o ed esterno di educazione alla prescrizio­ne». E anche all’uso.

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