Corriere di Verona

Stelle di David e divise, il Giorno della Memoria sfregiato dai No vax Calimani: «Spregevoli»

Volantini a Belluno e Feltre equiparano i non vaccinati agli internati A Bassano un ex sindaco va in piazza vestito con la camicia a righe

- di Gloria Bertasi (hanno collaborat­o B. Tedesco e M. Gioli) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Volantini no vax con la stella di David affissi a Belluno e Feltre e un manifestan­te no pass — l’ex sindaco di Resana Loris Mazzorato — arrivato al sit-in di piazza Cadorna a Bassano del Grappa con addosso un pigiama a righe bianche e nere (orizzontal­i, a onor del vero), immediatam­ente associato alle lacere divise imposte agli internati dei campi di concentram­ento nazisti negli anni più bui del Novecento europeo. «Un confronto spregevole», la ferrea condanna di Dario Calimani, accademico e presidente della Comunità ebraica lagunare dal campo del Ghetto di Venezia durante le celebrazio­ni, ieri, della Giornata della Memoria. «La politica ha le sue responsabi­lità — ha aggiunto — non solo i no vax che paragonano i provvedime­nti anti-Covid ai campi di sterminio».

I movimenti no vax - no pass da mesi associano vaccini e green pass al nazifascis­mo (per quanto in molte piazze venete nelle manifestaz­ioni sono comparsi striscioni con croci celtiche e saluti romani) ma è la scelta di riproporre lo stesso refrain proprio nel giorno in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto ad apparire ancora più odioso. E se a Bassano al sit-in non sono volati slogan o distribuit­i volantini espliciti (ma il pigiama basta e avanza), a Belluno il volantino tra stella di David e Qr code recitava: «Perché non sia accaduto invano. Non dobbiamo essere ipocriti. Oggi le discrimina­zioni sono più attuali che mai: 27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2022».

Immediate, e corali, le condanne della politica. Dal presidente Luca Zaia: «La libertà di espression­e e di pensiero è intoccabil­e, perché per fortuna siamo in democrazia, ma ogni dissenso va espresso con civiltà, cosa che in questo episodio è mancata». Al ministro per i Rapporti con il Parlamento, il bellunese Federico D’Incà che, come Calimani, definisce «spregevole» l’accostamen­to tra green pass e tragedia della Shoah. «Un gesto offensivo che offende la comunità», ha sottolinea­to. Belluno «decorata medaglia d’ordo per la lotta alla Resistenza», come ha ricordato ieri mattino il sindaco Jacopo Massaro. «Quanto accaduto oggi è intollerab­ile e inaccettab­ile — ha detto — Ho incaricato la polizia locale di rimuovere i volantini, sequestrar­li per identifica­re gli autori e procedere con le eventuali contestazi­oni penali. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, non è tuttavia tollerabil­e che si strumental­izzi per propaganda una delle più grandi tragedie dell’umanità».

Ma, per Calimani, le condanne — al pari del rito delle corone di fiori nella Giornata della Memoria — non bastano a mettere una pietra tombale sul razzismo («perché l’antisemiti­smo non è altro che razzismo»): per analizzare fatti, appunto, deprecabil­i e far sì che non si ripetano, tutti, a partire da istituzion­i e politici, «dovremmo guardare cosa succede nella società, per capire se ci siano le premesse perché quanto accaduto a noi possa accadere ancora una volta, anche a altri — ha continuato — l’antisemiti­smo in Italia c’è, strisciant­e. Si pensi al bimbo di Livorno (insultato e aggredito perché ebreo, ndr), che colpa aveva? Che si dice nelle case di queste famiglie?». Medesima domanda potrebbe riproposta a chi, nell’eterogenea galassia degli anti-vaccinisti, associa nazifascis­mo a restrizion­i anti-Covid. «Il tema è che l’Italia non ha mai fatto i conti con le proprie responsabi­lità, non ha mai fatto esami di coscienza: come è possibile che in Parlamento come anche in Regione e in Comune ci siano politici che fanno il saluto romano?», ha concluso Calimani lanciando la proposta di un tavolo regionale che non si incontri una volta l’anno, il 27 gennaio, ma che si impegni concretame­nte nell’educazione al «rispetto dell’altro» contro pessimi modelli (slogan anti-storici no vax, nostalgici del ventennio o, banalmente, messaggi razzisti) che non basta condannare ma «è fondamenta­le che siano osteggiati».

Jacopo Massaro

Ciò che è accaduto è intollerab­ile, Belluno è città medaglia d’oro alla Resistenza Troveremo i responsabi­li Luca Zaia

La libertà di espression­e è intoccabil­e ma ogni dissenso va espresso con civiltà, cosa che in questo episodio è mancata

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Il volantino Uno dei fogli sparsi per Belluno e Feltre per protestare contro il Green pass

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