Corriere di Verona

Marinese: «A Roma clima da gita Noi nel dramma, si dimettano»

Il presidente di Confindust­ria Venezia condanna la poca serietà nell’urna «In parlamento non c’è la percezione di quanto sta accadendo nel Paese»

- di Martina Zambon

Fra i primi a mettere nero su bianco l’insofferen­za dell’impresa per gli aspetti più “folklorist­ici” dell’elezione del presidente della Repubblica, segnatamen­te i voti dati a cantati, calciatori e pornostar, è stato proprio il presidente di Confindust­ria Veneto, Enrico Carraro. Il misto di frustrazio­ne e rabbia fra gli imprendito­ri, però, appare diffuso. Abbiamo chiesto conferma al presidente della territoria­le di Venezia-Rovigo, Vincenzo Marinese.

Presidente, assembrame­nti in Transatlan­tico, mascherine vestite “sportivame­nte”, voti dati a personaggi del mondo dello spettacolo, tatticismi e melina. Abbiamo appena descritto la consueta liturgia romana con ritocchi pandemici per l’elezione del nuovo inquilino del Colle. A molti suoi colleghi questo clima da gita scolastica non va giù….

«E ce ne stupiamo? Chi ha votato “Pluto” fra i parlamenta­ri e si ritiene pure furbo sempliceme­nte dovrebbe dimettersi».

Addirittur­a?

«Senta, tecnicamen­te è un insulto alla Repubblica. Se sei un Grande elettore non c’è spazio per fare lo spiritoso, sei lì per votare la più alta carica dello Stato. È evidente che in un frangente tanto delicato per il Paese una facezia del genere il cittadino non la capisce. E giustament­e aggiungo».

Fanno discutere anche i capannelli e gli assembrame­nti in Transatlan­tico…

«Già. Noi intanto abbiamo le fabbriche svuotate dalle assenze per Covid e la produzione è oggettivam­ente già rallentata dalla situazione pandemica che è tutt’altro che risolta. La distonia fra il Palazzo e il paese reale resta sempre la stessa. A Palazzo può esserci una “percezione” dei problemi del Paese ma è chi la vive sul campo, dai sindaci ai governator­i e, certo, agli imprendito­ri, che ha piena conoscenza del momento. Capisce perché dico che non c’è spazio per chi fa lo spiritoso votando il presidente della Repubblica? Fuori da Montecitor­io si è pericolosa­mente vicini a una rivoluzion­e. Gli imprendito­ri sono pronti alla serrata, vogliono andare proprio sotto le finestre di Montecitor­io a manifestar­e. Ne stiamo discutendo in questi giorni. I prezzi schizzati alle stelle dell’energia sono il preludio a una seria crisi occupazion­ale. Mi chiedo se chi ha la bella pensata di votare “Pluto” se ne renda vagamente conto».

Si aspettava maggior rigore,

quindi…

«La liturgia romana per il Colle è sempre la stessa. Però, davvero, questa tornata cade in un momento storico diverso. Siamo nel pieno di quella pandemia economica che, ahimè, Confindust­ria aveva previsto fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il tema dei costi esorbitant­i delle materie prime e dell’energia non è grave, è drammatico. Ci sono aziende che spendevano 4-5 milioni al mese di energia e ormai ne spendono 20. Credo sia concreto il rischio di una delocalizz­azione corposa andando avanti di questo passo. Per non parlare dell’inflazione destinata a salire. La ricaduta sociale del combinato disposto di chiusure aziendali e inflazione anche sui beni alimentari sarà devastante. Ecco, il quadro è questo. Le pare uno spettacolo edificante questa settimana quirinaliz­ia che sembra non finire più?».

Anche i governator­i, Luca Zaia incluso, stanno premendo per chiudere…

«Infatti sposo in pieno ciò che dicono i governator­i: “adesso basta”. Mi metto nei loro panni e mi chiedo come

possano spiegare ai loro cittadini che, ricordo, li hanno eletti con nome e cognome, un’assenza di una settimana perché non ci si mette d’accordo sul nome. Lo dico da cittadino: non mi interessa se sarà un presidente di centrodest­ra o centrosini­stra. Non mi può interessar­e di meno. Serve una figura di “alto profilo” che non è una formula trita. Serve una persona autorevole. Sa, mentre si celebrava la quarta fumata nera a Montecitor­io oggi (ieri ndr) il dibattito del consiglio generale di Confindust­ria si concentrav­a sul disastro dei costi energetici».

Durante i due anni di pandemia ha preso forma una sorta di «partito dei governator­i» in pressing costante sul governo centrale, l’idea la conforta?

«Dipende. Se i governator­i saranno ascoltati o meno. È indubbio che un sindaco o un governator­e abbiano una percezione precisa di ciò che il territorio sta vivendo. Per questo dovrebbero essere ascoltati. Nel frattempo mi auguro che domani (oggi ndr) si elegga finalmente il presidente in modo che Zaia possa tornare a casa. Mi sbaglierò ma, conoscendo­lo, credo sia già arcistufo».

I nodi

Materie prime e costi dell’energia ci fanno rischiare delocalizz­azioni e crisi occupazion­ale. Gli imprendito­ri pronti alla serrata e ai cortei

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 ?? ?? Capannelli Il Transatlan­tico di Montecitor­io affollato da capannelli di parlamenta­ri in attesa di entrare in aula per votare
Capannelli Il Transatlan­tico di Montecitor­io affollato da capannelli di parlamenta­ri in attesa di entrare in aula per votare

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