Inventò una gravidanza per tornare insieme al suo ex: «È stalking»
Cosa sarebbe disposta a fare una donna pur di tornare insieme al suo ex da cui non accettava di essere stata lasciata? La protagonista di questa vicenda, secondo l’accusa, pur di riallacciare la relazione con quell’uomo da cui non voleva proprio saperne di stare lontana, si sarebbe spinta addirittura a inventare di sana pianta una gravidanza. «Sono incinta» gli avrebbe annunciato dopo che lui l’aveva piantata in asso. Da quel momento in poi, inoltre, la donna (una veronese di 35 anni) gli avrebbe intimato che avrebbe informato i parenti di lui di quella (inesistente) gravidanza. Minacce che in seguito l’imputata (difesa dagli avvocati Gilberto Tommasi e Alessandro Favazza) avrebbe concretizzato contattando i familiari di lui (parte civile in aula con il legale Roberto Canevaro) e anche la sua ex tramite i social network e comunicando loro di essere incinta. Una vera «persecuzione» quella lamentata dall’ex partner della 35enne, la quale «non accettava l’interruzione della loro relazione - si legge nel capo d’imputazione - o comunque l’occasionalità del loro rapporto»: denunciata e indagata per stalking, ieri mattina la donna ha chiuso la vicenda giudiziaria a proprio carico patteggiando un anno e quattro mesi davanti alla giudice per l’udienza preliminare Livia Magri. Per questa vicenda, a metà novembre del 2020, era finita agli arresti domiciliari per i reiterati «atti persecutori» commessi ai danni del suo ex. Misura cautelare che ha perso efficacia: da ieri è totalmente libera.