Corriere di Verona

Gioco, tiro, bici da corsa e piatti hawaiani Spanghero: «Ritrovo una città che amo»

Il play triestino esordirà domenica a Forlì: «Ho capito bene il basket di Ramagli»

- Matteo Sorio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel 2015-16 lui aveva 23 anni, in panchina s’era appena seduto Marco Crespi e Verona usciva da una stagione emotivamen­te squassante: regular season stravinta, Coppa Italia di A2 in bacheca, tutti i favori del pronostico per la promozione e invece fuori al primo turno dei playoff.

Di quella Tezenis ripartita da zero per dimenticar­e, Spanghero era il regista. Ne uscì una stagione-spam, fotografat­a dalla profonda distanza scavatasi tra Crespi, succeduto a Ramagli, e il gruppo. «Un’annata sciagurata sul piano tecnico — la rilegge oggi Spanghero — e da cui ho impiegato un anno e mezzo a uscire, sul piano mentale, però Verona mi è rimasta dentro come uno dei posti dove mi sono trovato meglio». Riecco Spanghero, allora. Trentenne, oggi. Con tanta serie A2 addosso. La Tezenis, terza nel girone Rosso, l’ha firmato a fine dicembre scorso, presa dall’emergenza nel reparto esterni, tesserando­lo però solo in queste ore. Non per scelta ma a causa del regolament­o sui senior che imponeva di aspettare l’inizio del girone di ritorno. «Mi alleno con la squadra da un mese, il lato positivo è che ho avuto il tempo di capire il gruppo e il basket di Ramagli». Spanghero, scelta la canotta numero 45, debutterà domenica a Forlì: in cabina si alterneran­no lui, Caroti, Casarin e Rosselli. Tra le urgenze c’è anche quella d’allargare il cast dei protagonis­ti offensivi, per non dipendere troppo da Anderson e Johnson, che timbrano il 46.2% dei punti, record d’incidenza per una coppia Usa nell’ultimo decennio gialloblù.

«Sì, è uno degli obiettivi del girone di ritorno, anche perché in squadra abbiamo molte bocche da fuoco e non c’è nessun giocatore “battezzabi­le” dalle avversarie — riflette Spanghero — ma non vuol dire che sarò chiamato solo a far girare palla. Ci sono tanti creatori di gioco nel gruppo e Ramagli mi chiede di farmi trovare pronto sugli scarichi, viste le tante possibilit­à di tiri aperti e puliti». La A2 vinta due volte con Trento nel 2012 e 2014, la serie A giocata proprio con l’Aquila nel 2014-15 e con Brindisi nel 2016-17. Al piano di sotto, negli ultimi anni, Tortona, Udine, San Severo e Orzinuovi. Con i bresciani, 13.3 punti e 3.8 assist la scorsa stagione e 8.5 punti e 3.4 assist giocando 25’ di media. «Spanghero è un ottimo passatore e sa anche tirare da fuori», così Giorgio Pedrollo, vicepresid­ente della Scaligera, nell’annunciare per la seconda volta il play nato a Trieste.

Ritorno dopo sei anni «Con Crespi stagione sciagurata sotto il profilo tecnico, ci ho messo tanto a uscirne»

Un play, Spanghero, che nel tempo libero va in bici da corsa («Mi sono appassiona­to al ciclismo grazie ai duelli Armstrong-Basso») e ha messo le basi per un’attività imprendito­riale extra: insieme a due amici gestisce tre ristoranti/ franchisin­g di Waikiki Pokè, improntati sul piatto hawaiano che anche Verona ha imparato a conoscere, da un po’ di tempo a questa parte.

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(foto Scaligera) Regia Spanghero, 30 anni, nuovo play

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