Vino, il museo di fronte alla fiera «Pronto per le Olimpiadi 2026»
Il progetto di Corsi alle Gallerie Mercatali: «Fondi Ue come per Porto e Bordeaux»
VERONA Come a Bordeaux e a Porto, due capitali europee del vino. Anche Verona, che capitale del vino è universalmente riconosciuta, avrà il suo museo enologico. Sorgerà alle Gallerie Mercatali davanti alla fiera, entro quattro anni, prima delle olimpiadi del 2026. Un’idea di Enrico Corsi, consigliere regionale della Lega, già promotore e primo firmatario della legge regionale del 2020, che prevede l’istituzione degli Eco Musei del vino in Veneto.
Coinvolgendo istituzioni, categorie, consorzi di tutela, fiera e università, Corsi ha reso l’idea un progetto che ha presentato ieri in Comune alla presenza del sindaco Federico Sboarina, dell’europarlamentare Paolo Borchia (Lega) e rappresentanti di categoria quali la vicepresidente di Confagricoltura Verona Camilla Capurso, il membro della giunta esecutiva Coldiretti Verona Chiara Recchia, per il Consorzio Soave Silvia Bolla, per il Consorzio Valpolicella il presidente Christian Marchesini, la presidente Consorzio Custoza e rappresentante Uvive Roberta Bricolo, il responsabile Consorzio Bardolino Andrea Vantini e il presidente di Cia Verona Andrea Lavagnoli.
«È un progetto a cui tengo molto — dice Sboarina — Il Museo del vino sarà un’ulteriore perla, tra l’altro davanti alla fiera dove si svolge il Vinitaly, una manifestazione ideata negli anni Sessanta da chi al tempo aveva avuto una giusta visione. Sono sicuro che questo progetto avrà lo stesso successo, per il territorio e per la grande squadra che si è messa in gioco e che include tutte le istituzioni. Per fare un passo concreto, come giunta potremmo approntare una delibera di indirizzo».
A Corsi il compito di illustrare le fasi del progetto: «Un museo esperienziale e internazionale e anche un grande hub dell’enoturismo. Davanti abbiamo gli esempi di Bordeaux e Porto, due musei del vino che funzionano benissimo. abbiamo un piano economico che evidenzia la sostenibilità del progetto, e c’è il sostegno dei ministeri dell’Economia e del Turismo. Nelle prossime settimane andremo a Roma per chiudere la partita col governo. Bordeaux e Porto hanno attinto a fondi europei, che cercheremo di poter avere anche noi».
Altra partita è proprio quella da giocare a Bruxelles: «Verona è una città internazionale, il Museo del vino la renderà ancora più internazionale sottolinea Borchia —Mi impegnerò a portare i fondi europei».