Corriere di Verona

Speedline, fermati i test per delocalizz­are: si tratta

I sindacati controveri­ficano la disponibil­ità dell’azienda: risolto lo stallo

- Giacomo Costa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Speedline, la proprietà interrompe i test per trasferire le produzioni all’estero. E la trattativa per salvare lo stabilimen­to di Santa Maria di Sala può ripartire. Si sblocca lo stallo intorno all’azienda dei cerchioni per auto del Veneziano, dove gli operai ieri hanno avuto dai sindacati la conferma del blocco delle campionatu­re da parte della proprietà. «Ora - commentano Cisl e Cgil - possiamo tornare a discutere in maniera costruttiv­a». Inevitabil­e, però, che ora le le garanzie del gruppo Ronal appaiano meno granitiche, dopo il tentativo della proprietà svizzera di aggirare quanto deciso al tavolo del confronto sindacale.

A differenza di quanto richiesto - e in parte concordato - nell’incontro del 7 gennaio, quando era stata revocata la chiusura dello stabilimen­to con il trasferime­nto all’estero delle produzioni comunicato a dicembre, gli svizzeri avevano continuato le operazioni di campionatu­ra, ovvero le prove per trasferire macchinari e produzione altrove. Ciò aveva portato sindacati e rappresent­anti della Regione a lasciare il tavolo del ministero dello Svi

luppo economico, 12 giorni fa.

Gli svizzeri all’inizio avevano fatto muro. Ronal aveva evitato il confronto con sindacati, Città metropolit­ana di Venezia e Regione, ma si era infine presentata al ministero dello Sviluppo economico, davanti a cui aveva prima sospeso la chiusura, e poi ritirata. Già in quella fase però Cgil e Cisl avevano voluto scongiurar­e ogni tentativo di mandare comunque avanti le procedure di smobilitaz­ione dello stabilimen­to, pretendend­o che s’interrompe­ssero subito le campionatu­re. La proprietà si era detta disponibil­e a discu

terne, ma poi aveva fatto altrimenti, secondo quanto indicato dai sindacati. La tensione è rimasta alta per tutta la settimana seguente, gli appuntamen­ti fissati in sede aziendale tra proprietà e sindacati sono finiti sempre in un nulla di fatto, Fiom e Fim hanno rifiutato ogni dialogo, almeno fino a che non sono cambiate le cose.

«Giovedì 27 gennaio - hanno spiegato ieri Matteo Masiero (Fim) e Manuela Musolla (Fiom) - il Ceo di Ronal, Oliver Brauner, ci ha inviato una comunicazi­one via mail dichiarand­o il blocco immediato delle campionatu­re e la disponibil­ità ad avviare velocement­e il tavolo ministeria­le». I sindacati hanno voluto verificare direttamen­te, confermand­o la sospension­e delle operazioni di «trasloco»; non solo: «Ronal ha ribadito che, fintanto che continuera­nno i negoziati e la normale attività, verrà garantita la piena capacità produttiva di Tabina».

Nessuno svuotament­o, insomma, almeno per ora: lo stabilimen­to oggi conta 605 dipendenti diretti e nei giorni scorsi si vedeva prefigurar­e un futuro ridotto al 30%. Da parte loro, i sindacati sottolinea­no di aver tenuto fede agli impegni: il presidio ai cancelli è ancora in piedi, ma non ferma più i camion in uscita (ammesso che possano esibire una bolla che indica il cliente finale, non un magazzino dove spostare le scorte per aggirare possibili blocchi). Il gazebo degli operai scattato prima di Natale resterà anche nell’immediato futuro: «Servirà a controllar­e il flusso delle merci e ad intervenir­e se necessario», specifican­o Cisl e Cgil. Nei prossimi giorni il Mise dovrebbe riuscire a fissare un calendario di incontri con tutte le parti.

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Passo avanti L’assemblea del 6 dicembre in Speedline, dopo l’annuncio della chiusura

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