Sachnazarov e Tarkovskij Alla Gran Guardia omaggio al cinema russo
Dopo due anni di assenza, al palazzo della Gran Guardia di Verona torna il Cineforum italo-russo, volto a rendere omaggio a due grandi registi sovietici: Karen Sachnazarov e Andrej Tarkovskij. La rassegna organizzata all’Associazione Conoscere Eurasia e dalla Casa Russa in Verona, promossa da Mosfilm, dal Consolato onorario della Federazione Russa in Verona e con il patrocinio del Comune di Verona, è curata e presentata da Alberto Scandola, docente di cinema, fotografia e televisione all’Università di Verona. Da una parte, il Cineforum di quest’anno riprende la retrospettiva su Sachnazarov (che era stata interrotta nel 2020) per dare il giusto risalto a una delle personalità più poliedriche del cinema russo contemporaneo. Nato a Krasnodar nel 1952, nel corso di quarant’anni di carriera ha sperimentato ogni sorta di genere: dal romanzo di formazione (come
Noi del jazz del 1983) al film letterario (Anna Karenina. La storia di Vronskij del 2017), dal dramma psicologico (Città zero, 1988) al war movie (White Tiger, 2012). L’altra metà delle pellicole è un tributo per ricordare i 90 anni dalla nascita di Tarkovskij, tra i più noti e geniali maestri russi della settima arte: proveniente da Ivanovo, vanta una personalità al di fuori degli schemi e di qualunque corrente, in grado di mettere assieme i principali problemi che affliggono l’umanità a esperienze di vita personale, a partire dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono da parte del padre (il poeta Arsenij Tarkovskij). Il regista ha sempre avuto un rapporto complicato con le autorità cinematografiche sovietiche che però non gli hanno impedito di ottenere importanti riconoscimenti internazionali, tra cui Venezia (nel 1962 con L’Infanzia di Ivan)e Cannes (nel 1972 con Solaris), ma che nel 1984 lo hanno portato all’esilio volontario, prima della morte avvenuta due anni dopo a Parigi. Le proiezioni sono in programma sempre il lunedì alle 20.30 nella sala convegni della Gran Guardia in piazza Bra. Lunedì 31 gennaio, buio in sala su I veleni, o la storia mondiale dell’avvelenamento (del 2001), il 7 febbraio L’assassino dello zar (1991) e il 14 febbraio Day of the full moon (1998) di Sachnazarov. Si volta pagina il 21 febbraio con L’infanzia di Ivan, Andrej Rublev (1966), 14 marzo Solaris, 21 marzo Lo specchio (1974) e 28 marzo Stalker (1979), tutti di Tarkovskij. Le copie dei film in cartellone sono reperibili in BluRay presso la videoteca dell’Associazione Conoscere Eurasia, in via dell’Artigliere, a Verona.