Praszelik-Retsos, urgono segnali per restare nel progetto Hellas
Incertezza sui due talenti cristallini arrivati a gennaio Tudor li aveva subito valorizzati poi troppi guai fisici
Un finale per due. Arrivati nel corso del mercato invernale, Panagiotis Retsos e Mateusz Praszelik non hanno, per ora, giocato molto. A limitarli non sono state delle precise scelte tecniche di Igor Tudor, ma gli infortuni che li hanno fermati dopo che il tecnico dell’Hellas aveva dato loro un minutaggio crescente. L’omone di Spalato, infatti, non ha esitato a schierarli.
Già nella prima gara dopo il passaggio al Verona (per Retsos, dal Bayer Leverkusen, per Praszelik dallo Slask Wroclaw), Tudor ha inserito entrambi, dalla panchina. Era il 6 febbraio, l’Hellas perse per 2-0 all’Allianz Stadium con la Juventus: 19’ in campo, Retsos, 6’ Praszelik.
Dimostrazione di immediata fiducia da parte di Tudor, che ha impiegato tutti e due anche nel turno successivo, col Verona che vinse per 4-0 con l’Udinese. Retsos dentro negli 8’ conclusivi, per Praszelik una porzione più ampia di gara, con 17’ giocati. Indicazioni favorevoli, quelle ricevute da Tudor, sia per quel che riguarda il difensore greco che per il trequartista polacco. Dopo, però, i problemi fisici hanno presentato un conto che ha messo fuori causa sia l’uno che l’altro. Praszelik ha dovuto recuperare da un infortunio muscolare. Out nella partita con la Roma, da allora non ha più giocato. È tornato tra i convocati già nella gara con il Napoli, ma di spazio non ne ha avuto, sempre tra le riserve (e mai utilizzato), anche con Empoli, Genoa e Inter. A Retsos è girata male. Con la Roma era, di nuovo, entrato, nel turno successivo, col Venezia, è partito titolare, ma si è subito fatto male – anche per lui si è trattato di un guaio muscolare –, non è stato a disposizione con Fiorentina, Napoli ed Empoli. Ha ritrovato posto, in panchina, sempre nelle gare con Genoa e Inter. Ci sono sei giornate da giocare e per Retsos, come per Praszelik, potrebbero esserci delle nuove occasioni per dimostrare il proprio valore. Si tratta di contribuire all’ultimo sprint per l’Hellas e, al tempo stesso, di anticipare l’immediato futuro e, quindi, la prossima stagione. Su Praszelik, d’altronde, il Verona ha fatto un investimento calibrato. Un’intuizione di Tony D’Amico, direttore sportivo che all’Hellas, specialista dei colpi a sorpresa, a costo contenuto, dal rendimento eccellente e, di seguito, capaci di portare nelle casse del club sostanziose plusvalenze. Che ci volesse del tempo per veder maturare Praszelik era naturale, eppure negli spezzoni in cui ha giocato si sono notate delle qualità molto interessanti. A maggior ragione, peccato per l’infortunio, ma adesso c’è modo di ricavarsi delle nuove chance. Lo stesso discorso vale per Retsos. Ul Bayer Leverkusen versò 17.5 milioni di euro all’Olympiakos per il suo cartellino. Dopo una prima annata in Bundesliga, ha però dovuto fronteggiare tanti problemi fisici, ha giocato poco, è andato in prestito allo Sheffield United e al Saint-Étienne. Era in scadenza a giugno col Bayer, l’Hellas ha colto l’occasione. Ci sono sei partite per capire che cosa potrà dare all’Hellas.