Baldini: «Il Lane deve tornare veloce sia sulle gambe sia mentalmente»
Il Vicenza si affida al nuovo tecnico: sei gare verità «Sono qui per tirare fuori il massimo dalla squadra»
Arriva da una stagione, finita col fallimento, complicatissima a Catania: «Prima di iniziare devo un grazie a tutti quelli che hanno lottato con me fino a qualche giorno fa» precisa, e col Vicenza ha firmato un contatto fino a giugno 2022 con opzione di rinnovo, indipendentemente dalla categoria.
Francesco Baldini, classe 1974, una carriera da calciatore tra Juventus, Lucchese, Napoli, Perugia, Genoa, Reggina, è il nuovo allenatore del Lane. Presentato al Menti dal direttore generale Paolo Bedin e dal ds Federico Balzaretti: «Ci conosciamo bene dalla Roma» dice il ds (Baldini ha allenato l’Under 17 vincendo il campionato). Con lui arrivano Luciano Mularoni allenatore in seconda, Davide Bertaccini collaboratore tecnico e Diego Gemignani preparatore atletico, oltre a Freddi Greco, centrocampista del Lane in prestito a Catania, svincolato dopo il fallimento del club: ieri si è allenato col Vicenza in attesa che il Lane «chiuda» la pratica del trasferimento.
«La decisione di cambiare è maturata lunedì - spiega il ds Balzaretti - si è aperta l’opportunità di portare a Vicenza un allenatore già attenzionato per la prossima stagione e ci siamo mossi. Sono convinto di questa scelta, ha tutte le caratteristiche di campo e temperamentali per poterci dare una grandissima mano in un momento di difficoltà».
Uomo di campo si definisce il nuovo tecnico, che ha deciso di accettare la proposta del Lane perché «stiamo parlando di Vicenza, poi conosco le persone che lavorano qui. Mi ha convinto una chiamata del direttore e questa è una sfida bella e incredibile. In un giorno sono passato dal piangere con i ragazzi del Catania al venire a una piazza prestigiosa come Vicenza». Di moduli di gioco non parla: «Preferisco parlare di occupazione degli spazi, però mi piace che ci sia la voglia di fare la partita - precisa - ero concentrato sul mio lavoro, sarebbe una bugia dire che ho seguito le gare del Vicenza ma ho avuto tempo per analizzare le ultime due partite, mi sono fatto un’idea e ho parlato tanto con i collaboratori. Ho voglia di dare quello che ho dentro, ho voglia di giocare, di allenare, vivrei sul campo 24 ore su 24. Se però pensassi in pochi giorni di stravolgere tutto, sarei un pazzo. Darò pochi concetti e molto chiari».
Ma Vicenza e il Menti se li ricorda bene da giocatore: col Napoli ha perso la finale di Coppa Italia il 29 maggio 1997: «Per il Vicenza quella è stata una serata bellissima, per me bruttissima. Avrei barattato qualsiasi cosa per portarmi a casa la coppa che il direttore generale Bedin ha nel suo ufficio e che mi ha mostrato subito all’arrivo - sorride Baldini - a campi invertiti non penso avremmo perso la finale, il Menti era qualcosa di incredibile». E conclude con un messaggio ai tifosi: «Mancano sei partite (4 più i playout, ndr) e dobbiamo tirare fuori il massimo. Capisco la delusione per una classifica che non è quella che ci si aspettava, però ci sono sei finali e me le voglio giocare al massimo. Voglio che andiamo forte, non solo fisicamente, ma anche mentalmente e nella concentrazione, nella voglia di vincere le partite».