Il faro della Dia sulle Olimpiadi
Timori che la criminalità ricicli soldi sporchi: l’Antimafia monitora i flussi di denaro
PADOVA La Direzione investiga antimafia del Veneto ha acceso un faro sui flussi di denaro intorno alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. Si vogliono tenere la imprese che partecipano agli appalti al riparo dalle infiltrazioni mafiose, ma soprattutto impedire che la criminalità organizzata approfitti dell’evento per riciclare denaro sporco. Oltre ai cantieri, si indaga anche sugli investimenti immobiliari, compresi quelli che riguardano gli alberghi.
PADOVA L’Antimafia sta indagando sulle Olimpiadi di Milano-Cortina, per contrastare il rischio che la malavita trasformi il «grande affare» dei Giochi invernali nell’occasione per infiltrarsi nelle imprese e, soprattutto, riciclare il denaro sporco.
La notizia è emersa a margine del convegno «Il ruolo della donna nella lotta alle mafie» che si è tenuto ieri nell’aula magna dell’Università di Padova nell’ambito delle iniziative per il trentesimo anniversario della Dia.
E proprio la Direzione investigativa antimafia di Padova, coordinata dalla Dda di Venezia e in collaborazione con le forze dell’ordine locali, ha puntato i riflettori sulle Olimpiadi invernali avviando un monitoraggio del flusso di denaro che, da qui al 2026, arriverà non soltanto su Cortina d’Ampezzo ma anche sulle zone che più potrebbero beneficiare dei riflessi positivi dell’evento sportivo: Venezia, Verona e il litorale veneto.
Sotto la lente finiscono quindi gli appalti per le opere pubbliche, con l’obiettivo di tenere alla larga le mafie dalle imprese interessate ai lavori. E che il business possa fare gola alla criminalità è evidente, viste le cifre in ballo: lo scorso anno il viceministro per le Infrastrutture, Alessandro Morelli, aveva spiegato che «sono previste quasi sessanta opere nelle città e nelle regioni coinvolte dalle Olimpiadi, per oltre 11 miliardi di euro».
Ma non sono solo i cantieri, a correre il rischio di infiltrazioni mafiose. La Dia pare interessata soprattutto alle grosse operazioni immobiliari – specie quelle legate alle acquisizioni di hotel e strutture del settore turistico – che stanno attirando enormi quantità di denaro che transita attraverso società non sempre trasparenti perché hanno sede in paradisi fiscali o perché collegate a personaggi sospetti che operano all’estero. Il timore è che la criminalità internazionale (e quindi non solo quella italiana) possa approfittare di quel flusso di investimenti per infilarci soldi sporchi, da riciclare in attività lecite.
In fondo, quello della maschera di legalità che spesso indossano i malavitosi, è un tema toccato anche durante il convegno di ieri. «Le mafie ha spiegato il direttore nazionale della Dia, Maurizio Vallone - sono in difficoltà perché i vertici sono morti oppure in carcere. Ora non mettono bombe ma pensano a fare affari infiltrandosi nell’economia. E questo è un enorme rischio». Concetto ribadito dal vice-capo della Polizia, Maria Luisa Pellizzari: «La criminalità organizzata non ha interesse a fare azioni eclatanti ma a gestire i propri interessi, che sono giganteschi. Per questo occorre tenere alta l’attenzione».
Fondamentale quindi l’azione dell’Antimafia nel monitorare i flussi finanziari che ruotano (e continueranno a farlo per i prossimi anni) intorno ai Giochi invernali del 2026. Un’azione, spiega il colonnello Paolo Storoni, a capo della Dia del Triveneto, portata avanti sotto l’egida della prefettura di Belluno, che per prima aveva richiamato l’attenzione sui rischi che corre il territorio. «Il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata in vista delle Olimpiadi è concreto - dice Storoni - e non riguarda soltanto il Veneto ma l’intero territorio nazionale. Ci sono segnali importanti, in questo senso, che emergono dalle attività investigative ma soprattutto dalla consapevolezza che la mafia oggi opera come un vero e proprio soggetto economico e imprenditoriale, che studia e analizza il territorio e cerca di investire i propri capitali di provenienza illecita».
Se per le opere pubbliche si spenderanno undici miliardi di euro, anche il settore privato è in fibrillazione. Ieri è stato presentato il rapporto «Olympic Games 2026: Milano e Cortina sul podio immobiliare», realizzato da Scenari Immobiliari, che stima che l’evento avrà un impatto sul mercato di circa 19 miliardi di euro di valore aggiunto. Stando al report, le Olimpiadi fungeranno da motore attrattivo per nuovi capitali soprattutto per Milano, per la quale si prevedono investimenti immobiliari per oltre 5 miliardi di euro tra il 2022 e il 2026, per arrivare a oltre 8 miliardi tra il 2026 e il 2030. Ma anche il Veneto avrà la sua parte: «Il settore alberghiero delle località alpine potrebbe registrare un incremento più rilevante degli investimenti: tra il 10% e il 20%». Prevista anche l’impennata dei prezzi degli immobili: si prevede che comprare casa a Cortina il prossimo anno, costerà il 25 per cento in più rispetto a quanto si sarebbe pagato dieci anni fa. Per gli affitti l’incremento nel decennio raggiungerà addirittura il 40 per cento.Un mare di denaro in movimento, quindi. Il posto giusto per attirare i manager delle organizzazioni criminali.
Il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata in vista delle Olimpiadi è concreto