Frasi choc sui social: prosciolto Cossato
L’ex calciatore Hellas querelato dal giornalista Berizzi. Il giudice: «Fatto tenue»
VERONA «Pensa che, quando morirai tu, forse al tuo funerale ci saranno solo i gatti alla ricerca dei topi. Pezzente». Così, poco dopo la scomparsa del Pibe de Oro Diego Armando Maradona a fine novembre 2020, scrisse sui social l’ex di Chievo e Hellas Michele Cossato commentando un post commemorativo pubblicato su Instagram dal giornalista di Repubblica Paolo Berizzi. Quest’ultimo lo querelò per diffamazione ma ieri il gip ha archiviato: «Fatto tenue».
VERONA «Pensa che, quando morirai tu, forse al tuo funerale ci saranno solo i gatti alla ricerca dei topi. Pezzente». Così, poco dopo la scomparsa del Pibe de Oro Diego Armando Maradona a fine novembre 2020, scrisse sui social l’ex di Chievo e Hellas Michele Cossato commentando un post commemorativo pubblicato su Instagram dal giornalista di Repubblica Paolo Berizzi.
Quest’ultimo, sul proprio account, aveva infatti pubblicato che «Uno dei suoi gol più belli Maradona l’ha segnato contro le tifoserie che da anni discriminano i napoletani con schifosi cori razzisti». Replicando a questo post di Berizzi, l’ex calciatore veronese non si «limitò» a prevedere «solo gatti al tuo funerale»: a stretto giro, sempre sul web, rincarò la dose definendo il noto cronista «Razzista e arrogante, Berizzi ripeto sei un odiatore seriale!». Frasi talmente pesanti da innescare un’ondata di reazioni, parole che indussero Berizzi a denunciare Cossato per diffamazione, innescando l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Verona. E adesso, a distanza di un anno e mezzo, arriva il verdetto della magistratura scaligera che ha deciso di archiviare il procedimento a carico di Cossato per «la particolare tenuità del fatto». Una conclusione su cui si sono trovati concordi il pm Mauro Leo Tenaglia e la gip Paola Vacca, che ieri ha firmato il decreto di archiviazione.
Invano, attraverso il proprio legale Fabio Pinelli (sostituito in aula dal collega Paolo Tabasso), Berizzi aveva tentato di opporsi al proscioglimento dell’ex calciatore (il cui legale è Diego Guggino), lamentando «il rilievo mediatico dei due soggetti, il grave contenuto dei commenti diffamatori, l’eco e la visibilità che le esternazioni di Cossato ricevevano nell’opinione pubblica». Viceversa, accogliendo le tesi del pm, il gip ha concluso che «il primo commento in discussione esprime una, condivisibile o meno, previsione riguardo al successo di pubblico del futuro funerale della parte offesa ed è quindi denotato da scarsa efficacia offensiva». Inoltre, «il secondo commento utilizza dei termini “razzista” e “pezzente”, da tempo utilizzati dalla generalità dei consociati per esprimere opinioni in modo eccessivamente colorito, ma di portata non tale - scrive il gip - da causare un danno rilevante al destinatario, proprio per la generale diffusione degli stessi, tanto da rientrare anch’essi nel parametro della “offesa di particolare tenuità” non essendo il comportamento abituale».
All’epoca, prima di denunciarlo, Berizzi replicò alle frasi di Cossato twittando così: «Questo è il garbato messaggio che mi ha inviato su Instagram Cossato, ex attaccante Hellas Verona (di cui è Ambasciatore) e dirigente sportivo. Lo ricordavo in campo. Oggi è ridotto così. Complimenti. P.s. Nel mio post sottolineavo l’impegno di Maradona contro il razzismo». Inoltre il giornalista chiamò in causa l’Hellas: «Confido che l’Hellas Verona FC faccia sapere se si riconosce nelle parole sconcertanti del suo ambasciatore Cossato. Chiedo alla società se e quali provvedimenti intenda adottare nei confronti di un dirigente che rappresenta in questo modo l’immagine del club». Ma la società prese le distanze: «In merito a quanto apparso su web e social, Hellas Verona FC precisa che Cossato non è un tesserato, né un dirigente dello scrivente Club e non è mai stato incaricato ufficialmente di rappresentare Hellas Verona FC».
Laura Tedesco