«Vinitaly, un successo Mai mollato nemmeno nei momenti difficili»
Il presidente Danese esulta: 88mila in fiera
VERONA L’importane era girare la chiave e riaccendere il motore. Dopo due anni ai box o quasi, qualcosa da assestare c’è, ma Vinitaly è di nuovo in pista. E in prima fila in uno scenario sempre più internazionale. Lo dicono le cifre: l’edizione 2022 fa segnare il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). A fronte della pandemia che non molla la presa in Cina e della guerra in Ucraina, ci si attendeva un Vinitaly che guardasse inevitabilmente a occidente, e così in effetti è stato: Stati Uniti e Germania i Paesi più presenti, al terzo posto il Regno Unito davanti al Canada. «Il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà» commenta il presidente di Veronafiere Maurizio Danese.
Presidente, alla presentazione a Roma aveva promesso che per l’inaugurazione avrebbe indossato l’abito da sposo. Promessa mantenuta?
«Eh sì. Sono sposato da anni, ma questo Vinitaly meritava un abito da sposo (ride, ndr). Mancavamo da tre anni, e sono tanti. Ero molto emozionato, ma è stato fatto un gran lavoro di incoming dei buyer stranieri grazie al supporto di Ice Agenzia. Usa, Canada e Regno Unito si confermano i nostri mercati riferimento. L’obiettivo è stato centrato con una selezione sempre maggiore di espositori e buyer. Sono sempre stato fiducioso, ora sono molto contento».
Questo Vinitaly della ripartenza ribadisce la centralità del sistema fieristico nel fare business. È d’accordo?
«Assolutamente. Abbiamo dimostrato come le fiere siano uno strumento di sviluppo per le nostre imprese all’estero. Siamo riconoscenti al Ministro degli Esteri Di Maio e in particolare al Ministro del Turismo Garavaglia che ci ha permesso di ottenere i ristori per coprire le gravi perdite maturate nei due anni di pandemia».
Operatori in fiera e wine lover a Vinitaly and the City. Formula vincente?
«Sì. Gli operatori possono lavorare tranquillamente, mentre i wine lover possono godersi Vinitaly tra le bellezze della nostra città».
Ora guardiamo avanti. Come?
«Dobbiamo proseguire su questa strada, nell’internazionalizzazione delle nostre imprese, in particolare delle Pmi».
Una criticità: la logistica. Che ne pensa?
«Credo che con l’arrivo dell’alta velocità risolveremo un bel po’ di problemi. Degli altri temi avremo modo di parlarne con calma».
Il suo mandato è in scadenza, sarebbe disposto a restare?
«Lo decideranno i soci, ma dipende dalla squadra che si mette in campo. E a vincere è sempre la squadra».
Il maggior merito del suo mandato?
«Uno solo: aver fatto squadra. Non abbiamo mai mollato e ci abbiamo sempre creduto in un momento molto difficile».