Corriere di Verona

A Pasqua tornano a riempirsi hotel e B&b

Molte strutture al sold-out, più italiani che stranieri. Ma sul lago stanno già tornando i tedeschi

- Matteo Sorio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA È un altro mondo. Prima del Covid, gli alberghi del lago esaurivano le prenotazio­ni di Pasqua già a febbraio. Oggi i computer delle strutture gardesane raccontano di un 80% di camere fermate tra weekend e Pasquetta. Il che è comunque «un successo», come lo definisce Ivan De Beni, guida di Federalber­ghi Garda Veneto, lui che invita a «tener conto dei due anni da cui arriviamo…».

Si va verso la Pasqua più vicina, o meglio meno lontana dal concetto di «normalità», che si sia vista dal Covid in poi. La percentual­e di riempiment­o delle strutture ricettive in città è simile a quella del lago, Giulio Cavara degli albergator­i di Confcommer­cio la colloca «tra il 75 e l’80%» e aggiunge che «se il tempo regge molti potrebbero arrivare al sold-out». I rapporti di forza non cambiano: prima del Covid il lago aveva attratto 13.6 milioni di turisti sui 18 milioni totali del territorio veronese, la città invece 3.5 milioni. Semmai si conferma, in questa Pasqua 2022, l’importanza strategica del flusso «interno», che nel prepandemi­a costituiva il 23.7% contro il 76,3% di stranieri. «Abbiamo tante richieste soprattutt­o dagli italiani», conferma Edoardo Nestori, presidente dell’Associazio­ne locatori turistici. Aprile, quanto a richieste, sarà un mese d’ampio respiro per le casse del ricettivo, anche se il riflesso economico sugli altri rami del terziario — commercio, ristorazio­ne, servizi — sarà facilmente ostacolato dal freno ai consumi causato da inflazione e bollette. Tendenze già registrate in città nei giorni scorsi con l’arrivo per Vinitaly di un pubblico poco «spendente».

Tra salone del vino, Pasqua e ponte del 25 aprile, in ogni caso, c’è e ci sarà movimento. Resta

da capire, e sarà interessan­te, quali lingue straniere si parleranno durante i check-in. Dal fronte-albergator­i del centro Cavara spiega che «c’è una ripresa dei tedeschi, in parte anche degli inglesi e francesi», mentre Nestori cita «Germania, Austria e Olanda» tra le provenienz­e più segnalate. Sul lago? «La Germania è sempre la “fonte” più gettonata, seguono olandesi, austriaci e svizzeri», risponde Giovanni Bernini, presidente di Assocampin­g, lui che parla di «campeggi piccoli già esauriti». Che dice invece De Beni? «La maggior parte di chi ha già prenotato arriva dalla Germania, c’è qualcosa anche dal Nord Europa e dall’Inghilterr­a, confermo pure io la discreta presenza d’italiani».

È però presto per una panoramica definitiva. Il motivo è che dal Covid in poi chi viaggia spesso prenota all’ultimo momento. Non per niente gli albergator­i gardesani si aspettano un piccolo rush finale di prenotazio­ni pasquali tra oggi e domani. Funziona così, e del resto i locatori hanno ormai fatto il callo a clienti che prediligon­o il booking cancellabi­le con rimborso pieno: «È perché — riflette Nestori — si mette sempre in conto l’ipotesi di risultare positivo poco prima di mettersi in viaggio». Pure in quel senso è un altro mondo.

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