Con l’ok del consiglio Amia ora è «in house»
L’azienda passa sotto il controllo diretto del Comune, che pagherà 15,5 milioni ad Agsm-Aim
VERONA Via libera del consiglio comunale (con 23 sì, nessun contrario e 6 astenuti) al passaggio di Amia dal Gruppo Agsm-Aim ad una gestione diretta («In House») da parte di Palazzo Barbieri. La decisione di questo «passaggio» era stato votato quasi all’unanimità sin dal 2020, con l’unico voto contrario di Traguardi. L’assemblea ha approvato ieri sera la creazione di una nuova società («newco») che avrà a disposizione subito un milione di euro per gestire i diversi passaggi burocratici necessari. Nel frattempo, l’azienda che gestisce i rifiuti e la cura del verde nel capoluogo continuerà a lavorare senza soluzione di continuità nella sua sede attuale.
Il gruppo Agsm-Aim è oggi proprietario di Amia: cedendola al Comune, la multiutility veronese-vicentina incasserà 15,5 milioni di euro nell’arco di 10 anni. Il pagamento sarà effettuato a rate, partendo con 100mila euro l’anno per i primi 3 anni, per poi passare ad un milione e mezzo l’anno per i successivi 6 anni e concludendosi con una «maxi-rata» da 6,3 milioni nel 2032. La nuova società effettuerà
Cosa cambia
Amia, oggi di proprietà di Agsm-Aim, diventa del Comune: «Obiettivo: tutelare tutti i 598 dipendenti» investimenti per 60 milioni di euro (nuovi cassonetti intelligenti, modifica della discarica di Ca’ Nova e nuovi mezzi) puntando ad un forte aumento della raccolta differenziata (fino ad arrivare al 76 per cento, mentre oggi Verona è al 52). Per fare questo «balzo in avanti» della differenziata si faranno investimenti per 15 milioni e mezzo di euro ma si punta anche ad un maggiore impegno da parte dei cittadini, visto che in due Circoscrizioni della città sono stati introdotti i cassonetti intelligenti, ma il 12 per cento dei residenti non ha mai ritirato la tessera necessaria per utilizzarli. Per questo motivo, in futuro, ritirare quella tessera potrebbe diventare obbligatorio. «Il primo obiettivo– ha ribadito ieri l’assessore comunale agli Enti, Stefano Bianchini – è quello di salvaguardare i 598 posti lavoro esistenti, ma tutti dovremo adesso impegnarci affinché l’azienda, che si chiamerà Amia VR, sia sempre più competitiva». Michele Bertucco (Sinistra in Comune), che ha tenuto la contro-relazione a nome di tutta la minoranza, ha contestato la solidità di questo progetto pluriennale esprimendo il dubbio che, per portare il servizio in utile, si vada verso un aumento delle tariffe (e quindi delle bollette da pagare) e verso un maggiore utilizzo di cooperative esterne (nel settore del verde) per diminuire il costo del lavoro.