«Morgan in lista». E Sboarina dice no
L’annuncio del movimento di Sbarbi scatena un putiferio. Il sindaco pone il veto
VERONA «Morgan entrerà nella lista Rinascimento come capolista, a sostegno di Sboarina»: è bastato l’annuncio del movimento fondato da Vittorio Sgarbi a scatenare, ieri, un putiferio politico. Fino a spingere il primo cittadino uscente a «porre il veto» sul cantante, spiegando che Marco Castoldi (il vero nome di Morgan) «non farà parte delle liste che mi sosterranno». Nel frattempo Damiano Tommasi ha incassato l’ok del leader M5S Giuseppe Conte.
VERONA Esplode (e si placa, almeno in parte) una bufera politica sul «caso Morgan». Il cantante, al secolo Marco Castoldi, da sempre al centro di mille… turbolenze (famoso il suo duello con Bugo, a Sanremo 2020) è stato ieri per qualche ora il «numero uno» della lista che Vittorio Sgarbi prepara a sostegno della rielezione di Federico Sboarina. A dare la notizia, in mattinata, era stato il segretario nazionale di «Rinascimento», il movimento di Sgarbi, che alle comunali veronesi dovrebbe presentarsi assieme a «Io Apro», il gruppo di ristoratori che l’anno scorso contestò aspramente le chiusure Covid dei locali pubblici e l’uso dei green pass. «Morgan sarà il nostro capolista» aveva detto Umberto Carriera, a nome dei seguaci di Sgarbi. Ed era esploso un pandemonio. In serata, però, dagli schermi di Telearena, Sboarina smorzava tutto spiegando che era stato un «colpo di teatro» di Sgarbi, e che lui, di avere Morgan tra i suoi portabandiera, non ne aveva punto voglia. «Sgarbi è un amico e un fuoriclasse anche dell’anticonformismo - spiegava Sboarina e ha voluto, con successo, alzare l’attenzione attorno al suo movimento: però Morgan, grande artista, non sarà nelle liste a mio sostegno». Un bluff a favore dell’audience, insomma. Su cui però c’era stato il tempo, per le opposizioni, di far esplodere un finimondo.
Il capogruppo del Pd, Federico Benini, aveva postato su Facebook la notizia della candidatura, affiancandola ad un’altra, sugli incontri di Sboarina contro l’uso di droghe, e ponendo la domanda: «Qualcuno mi aiuta a capire?». A seguire, una valanga di commenti, alcuni irriferibili. Per Michele Bertucco «dopo essersi erto a strenuo difensore dei valori della famiglia e contro le droghe il sindaco apre la coalizione a Morgan che sulle droghe e sulla famiglia ha sempre manifestato posizioni opposte alle sue». Di tono diverso Giorgio Pasetto (Azione e Più Europa) che sostiene Damiano Tommasi e per il quale «Morgan, che dichiara pubblicamente la sua dipendenza ed i motivi di essa, rappresenta una realtà che anche tanti veronesi vivono e sono costretti a nascondere».
Mentre a Verona ci si azzuffava su questo «bluff», in un caffè del centro di Roma il candidato sindaco del centrosinistra, Damiano Tommasi, incontrava il leader nazionale del M5S Giuseppe Conte. All’uscita, l’ex premier dapprima scherzava: «Volete sapere se Tommasi tifa ancora Roma? Sì, tifa ancora Roma». Ma poi, più seriamente, spiegava che «Tommasi è stato un campione sul campo ma anche una persona capace di fare scelte tutt’altro che scontate: è stato un piacere incontrarlo e sarà un piacere sostenerlo». Un’indicazione al massimo livello sull’appoggio che M5S darà a Tommasi, pur non presentando una propria lista dopo il «veto» posto da Carlo Calenda. Laconica la spiegazione di Tommasi: «Con il M5S abbiamo discusso e condiviso la soluzione per il sostegno al nostro progetto per Verona». Soluzione che sarà quella di inserire candidati M5S nella lista di Tommasi.
Sboarina Sgarbi è un amico ma Morgan non sarà nelle liste a mio sostegno
Conte
Tommasi è una persona capace e sarà un piacere appoggiarlo