Corriere di Verona

Hellas e Atalanta, non solo campo La «nuova» Dea insiste su D’Amico

Nel mirino c’è il ds gialloblù, sotto contratto fino al 2024. In caso di addio piace Faggiano

- Matteo Fontana

A Pasquetta, al Gewiss Stadium, l’Hellas giocherà con l’Atalanta e la domanda connessa alla partita è semplice: su quale panchina siederà Tony D’Amico la prossima volta che i gialloblù incontrera­nno i nerazzurri?

La predilezio­ne per il direttore sportivo del Verona da parte del club di Bergamo è pià che acclarata. La possibilit­à che D’Amico lasci l’Hellas dopo quattro anni di successi, di scelte vincenti sul mercato, di operazioni azzeccatis­sime che hanno portato a unire i risultati sportivi a quelli di bilancio, è più che concreta. D’Amico, come d’abitudine, ha testa e occhi puntati verso il campo, con la stagione da chiudere al meglio, ma è evidente che nelle prossime settimane il quadro sarà definito. Va o resta? Ecco l’interrogat­ivo che sposta la programmaz­ione del futuro prossimo del Verona. Perché, non è un mistero, c’è un’idea di Hellas «con» e un’altra «senza» Tony D’Amico. L’Atalanta è in fase di rinnovamen­to. Lo esige il cambio di proprietà, con l’acquisto delle quote di maggioranz­a della società da parte americana, con il nuovo vertice rappresent­ato da Stephen Pagliuca. Lui, ora, al fianco della famiglia Percassi (e il gruppo di Pagliuca, peraltro, sta valutando di rilevare il Chelsea). Non ne scaturirà una rivoluzion­e, ma delle variazioni sostanzial­i sì.

Lascerà la direzione sportiva atalantina Giovanni Sartori – per lui si prefigura già un incarico alla Juve – e con lui potrebbe spostarsi il responsabi­le del settore giovanile (e storico braccio destro di Sartori, già suo strettissi­mo collaborat­ore al Chievo) Maurizio Costanzi. A capo della struttura dell’Atalanta c’è Lee Congerton, manager gallese, riferiment­o di Pagliuca. Il nome di D’Amico è seguito con forte interesse. Nessuna sorpresa, dato quellp che ha fatto all’Hellas. Lo stesso Maurizio Setti era il primo a sapere che presto sarebbe venuto il momento in cui le offerte per il suo uomo-mercato – ma, al Verona, D’Amico è una figura «totalizzan­te», che va ben oltre i compiti alla scrivania – sarebbe arrivate in maniera corposa, dettagliat­a e invitante. Nei giorni scorsi, proprio Setti, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha precisato: «Intanto ha altri due anni di contratto: nessuno, tra virgolette, me lo può portare via. E poi vale il discorso che feci per Juric, nella vita bisogna essere felici in due. Io so che ho dato a D’Amico una chance che nessuno gli avrebbe dato». Messaggio inequivoca­bile, quello di Setti, che mette insieme i fatti formali (un accordo in essere tra l’Hellas e D’Amico che scade il 30 giugno 2024) e quelli materiali, ossia la volontà del diesse. Che a Verona è di casa (c’è arrivato nel 2016, come capo dello scouting, uomo di fiducia dell’allora direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco) e che in una realtà come l’Hellas ha trovato una condizione di lavora su misura per lui. L’Atalanta, ovvio, non può che essere una grande opportunit­à da considerar­e, ma molto dipenderà dai piani per il domani del Verona.

Ambizioni profession­ali, il desiderio di mettersi alla prova con un altro gradino, sia pure in uno spazio aziendale capillare, rispetto a quello dell’Hellas, che fino a qui ha basato le proprie fortune sulla «filiera corta» presidente­diesse-allenatore: sono questi gli aspetti da calcolare per rispondere, dunque, alla domanda su dove sarà D’Amico tra pochi mesi. Ma se alla fine andasse via, chi dopo di lui? Maurizio Setti ha avuto sempre grande stima di Daniele Faggiano, attualment­e di casa alla Sampdoria. Prematuro, comunque, parlarne adesso. Anche se il quadro prima o poi dovrà essere definito nei suoi dettagli. L’Atalanta, per D’Amico, è soltanto l’avversario con cui il Verona giocherà la prossima partita.

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Tony D’Amico è uno degli artefici principali degli ottimi campionati del Verona dalla promozione in serie A fino alle tre stagioni nella massima serie, coronate sempre da risultati importanti. Ora su di lui c’è l’Atalanta
Diesse Tony D’Amico è uno degli artefici principali degli ottimi campionati del Verona dalla promozione in serie A fino alle tre stagioni nella massima serie, coronate sempre da risultati importanti. Ora su di lui c’è l’Atalanta

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