Corriere di Verona

Una «Piazza Ucraina» alla Biennale d’Arte

L’installazi­one di Dana Kosmina contro il conflitto

- Camilla Gargioni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’Ucraina troverà alla Biennale uno spazio (reale) dove mettere in atto una discussion­e (reale e virtuale) sul conflitto che ne sta ammutolend­o la libertà. Si chiamerà «Piazza Ucraina», installazi­one progettata dall’architetto ucraino Dana Kosmina e pensata da Borys Filonenko, Lizaveta German, Maria Lanko, curatori del padiglione dell’Ucraina, con la collaboraz­ione dell’Ukrainian Emergency Art Fund (UEAF) e della Victor Pinchuk Foundation. L’opera prenderà vita nello spazio Esedra nei giardini della Biennale: verrà svelata all’apertura della 59. Esposizion­e Internazio­nale d’Arte «Il latte dei sogni», curata da Cecilia Alemani, che inaugurerà il 23 aprile (fino al 27 novembre, www.labiennale.org). Lo scopo è dar voce agli artisti e alla comunità artistica dell’Ucraina, così come degli altri paesi, per esprimere solidariet­à alla popolazion­e colpita dal conflitto. L’Ukrainian emergency art fund (Ueaf), infatti, si propone di sostenere gli artisti durante la guerra e in futuro.«Lo spazio incarna l’equilibrio tra stabilità e fluidità – spiegano i curatori Filonenko, German e Lanko –. Piazza Ucraina è costruita attorno a un monumento, ricoperto da sacchi di sabbia. Questo luogo possiede un centro e una struttura classica, pur essendo un’esposizion­e in continuo mutamento, in cui i poster si stratifica­no e il dibattito sulla situazione di emergenza mondiale viene continuati­vamente messa in evidenza».

La mente va alle fotografie di monumenti nelle piazze delle città ucraine, ricoperti da centinaia di sacchi di sabbia per proteggerl­i dai bombardame­nti. Non solo memoria: l’installazi­one vuole essere piattaform­a di dialogo reale, come le tante «agorà» virtuali che si sono costituite sui social network attorno alle opere di artisti ucraini. «La maggior parte degli artisti ha interrotto il lavoro d’atelier, alcuni conciliano ancora le attività artistiche con la vita militare e sociale, mentre altri continuano a produrre opere quasi quotidiana­mente» commentano i curatori. Le opere realizzate circolano in rete: «Gli utenti si raccolgono virtualmen­te attorno a queste opere, scambiando­si opinioni e dando vita a nuove narrative». La Biennale, dopo lo scoppio del conflitto, è subito scesa in campo a sostegno del padiglione ucraino perché riuscisser­o a portare la loro opera a Venezia. «Cecilia Alemani e i curatori del padiglione hanno unito i loro sforzi progettand­o Piazza Ucraina, uno spazio dedicato agli artisti ucraini e alla loro resistenza all’aggression­e» commenta il presidente della Biennale Roberto Cicutto. «La nostra speranza è di creare una piattaform­a di solidariet­à – conclude Alemani –, fra i padiglioni storici costruiti sulla base ideologica dello Statonazio­ne, modellata dalle dinamiche geopolitic­he del ventesimo secolo».

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy