«L’ex base Nato di Affi? Potrebbe tornare sito militare»
Il generale De Meo dopo l’annuncio che il bunker diventerà museo della Guerra Fredda
AFFI Il pericolo che si surriscaldi la crisi con la Russia potrebbe far sì che il bunker anti-atomico più grande d’Italia sotto il monte Moscal ad Affi, ex sede del comando Nato per il sud Europa, possa tornare utile alla difesa italiana? Gli americani, del resto, stanno lavorando per il potenziamento della base di Longare, a Vicenza, anch’esso bunker per il deposito di testate atomiche. Vi hanno investito 20 milioni di dollari per rimettere in piedi la struttura militare, con un progetto di riqualificazione destinato a divenire la sede della 207esima Brigata di Intelligence, con il termine lavori previsto per l’estate 2023, quando il sito diverrà il quartier generale per 500 effettivi e forse anche deposito di testate nucleari. E se gli americani si stanno attrezzando in territorio veneto per fronteggiare anche crisi geopolitiche imminenti, altrettanto potrebbe fare il ministero della Difesa italiano, riutilizzando l’ultimo bunker antiatomico ad essere stato dismesso, appena una dozzina di anni fa, quando mai si sarebbe pensato di ritrovarsi in una guerra con la Russia dai contorni sempre più minacciosi. Se sia un’ipotesi plausibile lo abbiamo chiesto al generale Gerardino de Meo, ultimo comandante Nato della base Nato di Affi. «Se la situazione precipitasse, ma confido non accadrà – risponde il generale – non è detto che l’Esercito italiano non pensi di requisire West Star. È la prima cosa a cui abbiamo pensato quando è scoppiata la guerra con l’invasione russa in Ucraina. Il sito di Affi può ancora prestarsi ad un uso militare. Non certo come quello di quando è stato costruito, ma con altre finalità». Quali? «Ad esempio, essendo comunque un bunker in grado di resistere a bombe atomiche di una certa potenza, è anche schermato alle intercettazioni radio e per tutte le trasmissioni. In quel senso potrebbe ospitare le attività di comandi segreti. Ma soprattutto potrebbe divenire anche la sede della Protezione civile, che in caso di conflitto sarebbe di importanza strategica per il supporto alla popolazione». E se appena ieri è stata lanciata la notizia dell’avvio della progettazione per la trasformazione di West Star in museo della Guerra fredda, gli avvenimenti in corso non escludono che il bunker possa ritornare utile alle forze militari. Sarà il prossimo futuro a riscrivere la storia di questo sito, inesorabilmente legato alle sorti dei conflitti bellici in Europa.
De Meo
Potrebbe ospitare i comandi segreti o la protezione civile