Il Festival della Bellezza con Melania Mazzucco: «Parlerò di arte e tabù»
«Itabù invecchiano e muoiono. Ciò che non era mostrabile nel Cinquecento era diverso da quello che non era accettabile nell’Ottocento, che è diverso dai tabù di oggi». Melania Mazzucco introduce così l’evento di giovedì 16 giugno alle 21.15 Il femminile nell’arte tra ideali e tabù al Teatro Romano. L’evento fa parte del Festival della Bellezza 2022 e sarà anticipato, domani sera, dall’appuntamento con Massimo Recalcati «Bibbia e psicoanalisi», mentre venerdì, sullo stesso palco, salirà Tullio Solenghi con Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene. Info festivalbellezza.it.
Melania Mazzucco, come si può definire un tabù?
«È ciò che offende il senso del pudore, che cambia in base alle epoche. Dall’espressione dei grandi maestri del Cinquecento, si è passati al perbenismo borghese dell’Ottocento, che ha censurato l’allusione
alla sessualità, mostrando corpi neutralizzati. Nel 1910 l’opinione pubblica si scandalizzò per il quadro Azalee bianche di Romaine Brooks, non tanto perchè il soggetto fosse una donna nuda, ma perchè a ritrarla fosse un’altra donna. Sette anni dopo, venne chiusa la mostra in cui era esposto Nudo rosso di Modigliani, perchè veniva mostrato il pelo pubico. Eppure noi che oggi guardiamo lo stesso quadro, non abbiamo più i turbamenti di un secolo fa».
Solo la nudità è un tabù?
«No. Ancora a inizio Novecento, Klimt mostrò per la prima volta il corpo nudo di una donna incinta col quadro La speranza:è
stato il primo passo di una riflessione sulla gravidanza che avrebbe attraversato l’arte. La vecchiaia è un altro tabù: come si fa a rappresentare ciò che nessuno vuole vedere? Eppure in Mantegna e in Bellini ci sono splendide rappresentazioni dei corpi maturi, che poi scompaiono dalle tele, per tornare oggi, insieme alla bellezza di corpi di tutti i tipi».
Per lei cos’è inaccettabile?
«L’assassinio, la guerra e lo sterminio dei popoli. L’identità negata e recuperata partendo dall’accettazione della storia».
È la sua terza apparizione al Festival della Bellezza...
«Ogni edizione è un’occasione straordinaria per condividere punti di vista diversi. Non sono lezioni o conferenze, ma persone che aprono finestre sul mondo, inducendo a riflettere e a porsi delle domande».