Hellas, la forza in attacco
I gialloblù mirano a un’inedita formula: dalla potenza di Piccoli alla stazza di Henry (vicinissimo) accanto a Caprari. Il fantasista Martegani possibile supporto
Due pezzi grossi per l’attacco dell’Hellas. In un reparto offensivo che verrà ridisegnato dal mercato, il Verona si è già assicurato (si va ai dettagli) Roberto Piccoli. Dall’altro lato, il club gialloblù prosegue nella trattativa col Venezia per ingaggiare Thomas Henry. Punte, entrambe, dalla marcata fisicità: più di 1 metro e 90 centimetri d’altezza, peso che viaggia attorno agli ottanta chili. Alternativi, compatibili, persino complementari? Sarà Gabriele Cioffi a v alutare come, eventualmente, impiegarli.
Piccoli arriverà in prestito dall’Atalanta, mentre per Henry è allo studio una formula che possa accontentare tutti: chi compra, chi vende e il giocatore, che ha espresso il proprio gradimento all’Hellas. Al debutto in Italia, Henry ha segnato 9 gol. Non sono bastati per raggiungere la salvezza col Venezia, ma il centravanti francese ha convinto, dimostrando di poter incidere in un campionato di vertice come la Serie A. La quotazione di Henry è pari a 8 milioni di euro, la via per rilevare il suo cartellino è quella del prestito con diritto di riscatto, ma la quadra rimane da trovare.
Di sicuro c’è che il pacchetto degli attaccanti del Verona varierà in modo sostanziale. Solamente Gianluca Caprari rimarrà – salvo sorprese, e in questo senso avrà un peso l’incontro fissato in settimana tra il diesse gialloblù, Francesco Marroccu, e l’agente del giocatore, Simone Pepe –, mentre Antonin Barak è in partenza. Il Napoli spinge per lui, l’Hellas aspetta. C’è una valutazione di 20 milioni per Barak, 11 reti nell’ultimo campionato, un record personale: l’angelo biondo piace pure all’estero, e l’accostamento al Tottenham di Antonio Conte non si è sfocato. Poi, Giovanni Simeone. Venerdì il riscatto del suo cartellino è stato ufficializzato dal Verona: 10.5 milioni per esercitare l’opzione, dopo gli 1.5 pagati per il prestito oneroso del Cholito, concluso un’estate fa. Somma cospicua per le abitudini economiche dell’Hellas, ha ampiamente motivata dal contributo dato al Verona da Simeone: 17 gol, quarto miglior realizzatore della A dopo Immobile, Vlahovic e Lautaro, una presenza atletica fondamentale per il gioco voluto da Igor Tudor, un trascinatore naturale, uno splendido agonista.
Se ne sono accorti in tanti, per un lungo elenco di pretendenti che va dalla Juve alla Lazio e al Napoli, vira in Spagna (Valencia, Siviglia e Villarreal) e sale in Inghilterra (Arsenal e Newcastle). Simeone si è legato all’Hellas con un contratto che scadrà il 30 giugno 2026, ma le possibilità che resti oltre questa sessione di mercato sono molto ridotte. Dai 20 milioni in su, il costo per chi vorrà ingaggiarlo. Il Verona, anche in questo caso, non ha fretta: venderà, all’occorrenza, ma non svenderà. Intanto, il club, dopo Piccoli e attendendo Henry, si muove per sbloccare il tavolo col San Lorenzo de Almagro per Agustín Martegani, fantasista argentino che interessa e per cui c’è da superare lo snodo rappresentato dal passaporto comunitario. Martegani non ce l’ha, le pratiche per averlo sono aperte. Quando arriverà, l’Hellas potrà accelerare per un affare da 4 milioni di euro.
Matteo Fontana