Maturità, l’esordio regge all’urto Covid
Raffica di positivi tra studenti e prof ma tutte le commissioni funzionano. Tema, le tracce preferite
Alle 7.30 è iniziata la corsa contro il tempo degli Uffici scolastici provinciali, chiamati a trovare i sostituti dei professori di commissione per gli esami di Maturità risultati positivi al Covid-19 all’ultimo momento. «Siamo riusciti a rimpiazzarli tutti pescando dagli elenchi dei riservisti: fortunatamente i numeri non erano elevati», dice la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo, confermando che la prima prova, quella di italiano, si è svolta senza intoppi. Anche se i casi di contagio non sono mancati in tutte le province e in particolare tra gli alunni, ma con numeri sempre contenuti. Due ragazzi, per esempio, sono stati costretti a saltare la prima prova al liceo artistico e tecnologico Boscardin di Vicenza, altrettanti all’IIS Levi Ponti di Venezia.
«Anche noi abbiamo avuto uno studente colpito dal virus: recupererà gli scritti alle prove suppletive dei prossimi 6 e 7 luglio», spiega la preside dell’IIS Remondini di Bassano, Anna Segalla, ieri presidente di commissione al Pellegrino Artusi di Recoaro, dove ha chiesto agli studenti di indossare la mascherina. Raccomandata ma non obbligatoria. «Non lo abbiamo imposto ma consigliato», aggiunge fotografando una richiesta avanzata in molte scuole. «I professori ci hanno chiesto di tenerla», conferma Masha Ajsha del liceo classico Franchetti di Mestre, mentre esce con la mascherina. «Io l’avrei indossata comunque per evitare il rischio di contagiarmi e dover aspettare le suppletive», aggiunge la ragazza, certificando un timore condiviso da diversi alunni e tanti professori. Quasi tutti i docenti hanno indossato il dispositivo, in particolare a Venezia, anche alla luce del caso dei giorni scorsi che ha visto un’intera commissione infetta. Sul fronte dei contagi, la preoccupazione cresce oggi, in particolare negli istituti in cui è prevista una prova di indirizzo altamente specifica.
Non solo i tecnici, dove un’assenza di un docente di meccatronica sarebbe complicata da sostituire, ma anche i licei artistici. «Da noi la prova di indirizzo dura tre giorni, perché i ragazzi sono chiamati a produrre un prototipo: un quadro, una scultura — motiva il preside del Selvatico di Padova, Enrico Ghion —. Se dovessero saltarla la recupererebbero a luglio, facendo però slittare di molto gli orali». Che iniziano lunedì. Ieri, comunque, quasi tutti i 38 mila maturandi veneti hanno svolto la prima prova. «Le tracce erano abbordabili e alcune prevedibili — commenta Palumbo -—. Testi molto chiari, forse l’unico di non immediata comprensione era la poesia di Pascoli». Che infatti, secondo un’indagine a campione del Miur, è stata la meno scelta: solo dal 2,9% dei maturandi. Un alunno su cinque ha invece optato per quella dedicata alle potenzialità e ai rischi di un mondo iper-conesso. A seguire l’analisi di un testo di Liliana Segre sulle leggi razziali, Verga, la traccia musicale, quella incentrata sul libro «Perché una Costituzione della Terra?» di Luigi Ferrajoli, che richiedeva una riflessione sul Covid, e quella dedicata al fisico Giorgio Parisi. «Non erano complicate, mi aspettavo Segre e ho scelto quella», dice Marco Mazzonetto dell’IIS Zuccante di Mestre, in ansia soprattutto per l’orale. «A me preoccupa la prova di matematica di domani (oggi, ndr) — confessa invece Francesca, del liceo scientifico Giordano Bruno — è però stata preparata dalla commissione, che è interna. Speriamo sia stata benevola».
Oggi giorno critico
Se dovessero mancare docenti di materie specialistiche, sarebbe difficile sostituirli