Corriere di Verona

«Scissione sofferta ma inevitabil­e A Verona avanti con Tommasi»

I deputati veronesi: Businarolo con Conte, Fantinati con Di Maio

- Lorenzo Fabiano

Bollettino da Montecitor­io: una di qua, l’altro di là. Francesca Businarolo rimane fedele a Giuseppe Conte, Mattia Fantinati segue Luigi Di Maio nel neonato gruppo parlamenta­re «Insieme per il futuro» fondato dal ministro degli Esteri. Gli effetti della scissione si ripercuoto­no sui due deputati veronesi le cui strade, a pochi giorni dal ballottagg­io tra Federico Sboarina e Damiano Tommasi, si dividono. Perlomeno sulle direzioni della politica nazionale, non a Verona dove invece nulla cambia: «A Verona continuiam­o a sostenere Damiano con la sua proposta civica. Stiamo facendo un bel lavoro e vogliamo continuare a farlo» annuncia Francesca Businarolo; «A Verona rimaniamo così, non c’è nemmeno il simbolo dei Cinque Stelle» così liquida la questione Mattia Fantinati.

Sulle rive dell’Adige due «candidati ante-scissione» i pentastell­ati li avevano; si tratta di Francesco Carcangiu, già presidente della Settima circoscriz­ione, e Giuseppe Rea, ingegnere ambientale, tecnico dell’Agenzia regionale per la prevenzion­e e protezione dell’ambiente (Arpav). Dopo il veto posto da Carlo Calenda all’apparizion­e del simbolo del Movimento Cinque Stelle nella coalizione «Rete!», entrambi hanno corso nella lista civica di Damiano Tommasi, la più votata a Verona: se le 84 preferenze di Carcangiu non gli aprono comunque le porte del consiglio comunale, nel caso di un successo di Tommasi al ballottagg­io, le 135 ottenute da Rea gli sarebbero sufficient­i per l’ingresso a Palazzo Barbieri. Domenica sapremo.

A Verona la scissione pentastell­ata si manifesta intanto nei due parlamenta­ri scaligeri, Businarolo e Fantinati, Francesca e Mattia, due grillini della prima ora: Francesca si è unita al Movimento sin dai tempi della sua fondazione; eletta per la prima volta nel 2013 e presidente della commission­e Giustizia della Camera dal 5 marzo 2019 al 30 luglio 2020, è ora al secondo mandato parlamenta­re; eletto pure lui per la prima volta nel 2013 e sottosegre­tario alla Pubblica Amministra­zione nel Governo Conte I dal 12 giugno 2018 al 5 settembre, anche Mattia Fantinati è al secondo mandato. Ora le loro strade si separano, li accomuna una vicenda che sul selciato lascia solchi di sofferenza, come del resto confessano entrambi: «E’ stata una cosa repentina, che si è concretizz­ata con la scissione annunciata martedì sera da Luigi (Di Maio, ndr), un uomo capace che conosco da quando entrai nel Movimento. È uno strappo doloroso, ma è una cosa alla quale secondo me si stava lavorando da tempo. Io rimango nel Movimento perché porto avanti i valori e gli impegni presi nel 2018» spiega Francesca Businarolo. «Sono stato nel Movimento per oltre dieci anni – racconta Mattia Fantinati -, questa scissione, di carattere politico, è certamente sofferta, ma sono al contempo contento del nuovo progetto lanciato da Di Maio. E’ successo l’inevitabil­e, perché dopo due anni di pandemia, e ora la guerra in Ucraina, era venuto il momento di dare risposte concrete e dire agli italiani la verità senza sparare slogan: io sono pacifista, ma ci sono situazioni e situazioni. Gli elettori Cinque Stelle hanno bocciato il progetto di Conte che non ha fatto analisi né tantomeno ha ascoltato la base. Questa è una vera scissione, il Movimento Cinque Stelle non è più casa mia». Una di qua, l’altro di là, il futuro di Francesca e Mattia non è insieme.

Businarolo

Rimango con Conte, fedele agli impegni presi nel 2018

Fantinati

Vado con Luigi, agli Italiani va detta la verità

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 ?? ?? Francesca Businarolo e Mattia Fantinati sono stati entrambi eletti per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 2013
Francesca Businarolo e Mattia Fantinati sono stati entrambi eletti per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 2013

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