Corriere di Verona

«Rimesso in moto la città, ora va bloccata la sinistra Fondamenta­le il traforo»

L’attacco all’ex calciatore: «Teleguidat­o». Omaggio a Puliero e ai Gatti

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1.

Continuand­o a lavorare con serietà e senza proclami, completand­o le infrastrut­ture e le opere già in costruzion­e, e avviandone altre indispensa­bili: ricordo che gli ultimi grandi interventi a Verona risalgono ai Mondiali di Italia ’90. Guardare al futuro è fondamenta­le, ma serve anche dare risposte nell’immediato. In queste settimane verrà terminato il nuovo casello di Verona Nord, e quello di Verona Sud verrà collegato direttamen­te alla Variante alla Statale 12, opera olimpica quest’ultima, e che dunque dovrà essere finita entro il 2025. È già in corso la più grande rigenerazi­one urbana a consumo zero di suolo che Verona abbia mai visto, sono in corso i lavori per l’Alta Velocità e la ristruttur­azione dell’Arsenale, stiamo completand­o il restauro dell’Arena. È iniziata la realizzazi­one del Central Park, che sarà uno dei parchi urbani più grandi d’Europa. Verona è tra le poche città destinate a crescere demografic­amente: nel 2040 secondo le stime avrà 300 mila abitanti. Nel 2021 la crescita è stata del 2%. Più infrastrut­ture significa più lavoro, quindi più opportunit­à anche per i giovani.

2.

La grande forza di Verona sta nella veronesità: nella dedizione al lavoro e al sacrificio, nel valore cardine della famiglia, nel grande spirito solidale. Pensate all’uragano del 23 agosto 2020: un secondo dopo migliaia di cittadini stavano già spalando il fango, ed è stato encomiabil­e il lavoro dei volontari e delle associazio­ni. La sua debolezza? Forse a volte il dare per scontato quanto bene si viva qui: ogni tanto sarebbe utile guardare Verona con gli occhi di un turista.

3. La deriva ideologica

che prenderebb­e qualora la sinistra dovesse tentare di amministra­rla. Che poi la Verona di Paolo Zanotto, tra campi rom abusivi, furti e violenze a raffica e venditori ambulanti molesti e pericolosi perfino in piazza Bra e via Mazzini la ricordiamo tutti.

La sinistra voleva bloccare la Variante 29, e blocchereb­be il Central Park perché lo renderebbe economicam­ente insostenib­ile.

4.

Inizierà l’era di «Amia in house». L’azienda, che abbiamo risanato e riportato nel pieno controllo del Comune, avrà più personale, più mezzi, e verranno comprati subito nuovi cassonetti. Quei problemi di raccolta rifiuti che a volte ci sono stati in certe zone hanno i giorni contati: non è una promessa, ma è tutto già scritto.

5. Secondo la competenza,

d’altronde abbiamo sempre fatto così in ogni realtà, basti pensare alla nomina a sovrintend­ente di Fondazione Arena di Cecilia Gasdia.

6.

Abbiamo giù allestito un ufficio apposito con un dirigente dedicato. Finora abbiamo già portato a casa 60 milioni e l’obiettivo è di non perdere nemmeno un’opportunit­à.

7.

Roberto Puliero. Poi una canzone, Verona Beat, dei Gatti di Vicolo Miracoli.

8.

Innanzitut­to l’invito è andare a votare: al ballottagg­io bastano 2 minuti, e questi due 2 minuti valgono 5 anni. Poi dico che con un sindaco, Tommasi, che per sua stessa ammissione dovrebbe imparare da zero a fare il sindaco, Verona andrebbe a sbattere ancor prima della prima curva: non si può fare gavetta sulle spalle di 260 mila persone facendo da prestanome a Pd e 5Stelle. Da una parte c’è il centrodest­ra concreto e pragmatico, dall’altra la sinistra ideologica lontana anni luce dalle esigenze dei cittadini.

9.

Filobus: ereditato, migliorato e lo renderemo ancora più armonico per i quartieri. Traforo delle Torricelle: fondamenta­le. Arsenale: già in ristruttur­azione per diventare un grande polmone verde del centro. Nuovo stadio: un’opportunit­à, purché a costo zero per i veronesi.

10

Un ex calciatore, una persona con la quale ho un buon rapporto, ma che è teleguidat­a da Letta, Conte, dalla Boldrini e da una coalizione, anche a livello locale, che non rappresent­a la stragrande maggioranz­a dei veronesi né dal punto di visto amministra­tivo né sotto quello valoriale.

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