Corriere di Verona

FdI resta ancora a secco Confermati i vertici di tutte le commission­i

Giallo sul «plebiscito» per Joe Formaggio

- M.Za.

Cala il sipario sulle richieste VENEZIA più o meno esplicite di Fratelli d’Italia per «pesare» di più in consiglio regionale e in giunta. Un finale già scritto in cui il risultato è, letteralme­nte, zero. Ieri, a palazzo Ferro Fini, è andato in scena il rinnovo dei vertici delle commission­i consigliar­i e l’assetto è rimasto invariato. Non una sola poltrona in più. Un esito che non sorprende perché il barometro era stato già chiaro con il rinnovo, un mese fa, dell’ufficio di presidenza in cui non siede nessun componente di FdI. I Fratelli, da parte loro, non commentano affatto se non filosofegg­iando in corridoio a palazzo. E il ragionamen­to, visto com’è andata fin qui - picche su tutta la linea - è il seguente: va bene così, il lato positivo è che fra due anni si vota e a quel punto non avremo neppure il fastidio di qualche debito da ripagare. Un ragionamen­to che sottende, granitica, la convinzion­e che nel 2025 i colori della Regione saranno quelli del tricolore, non il granata del gonfalone di San Marco.

Nel frattempo, però, festeggia la Lega che mantiene il controllo militare del consiglio. «La riconferma, in blocco, di tutti i presidenti della Commission­i è il segno che il lavoro svolto dai rappresent­anti del nostro Intergrupp­o in questi anni è stato un lavoro di qualità» giubila Alberto Villanova, a capo dell’Intergrupp­o Lega che sottolinea la «stretta collaboraz­ione con i consiglier­i di maggioranz­a». Quasi a smentire la vox populi che parla di rapporti a dir poco tesi fra Lega e FdI, soprattutt­o da dopo le elezioni politiche di settembre che hanno segnato l’ascesa dei meloniani.

Nel non troppo silente braccio di ferro fra alleati per ora la spunta il Carroccio che mantiene la presidenza Luciano Sandonà (Affari istituzion­ali), Silvia Rizzotto (Infrastrut­ture), Marco Andreoli (Politiche economiche, energia, caccia e pesca). L’opposizion­e con Andrea Zanoni (Pd) mantiene la guida di Politiche pubbliche e legalità, la leghista Sonia Brescacin continua a guidare la Sanità così come la Cultura resta a Francesca Scatto. Il bilancio per FdI resta altrettant­o immutato, segretario dell’ufficio di presidenza di quest’ultima commission­e è Tommaso Razzolini mentre, alle Infrastrut­ture, lo stesso ruolo è rimasto in capo a Joe Formaggio. E sulla sua riconferma si è innestata la polemica del giorno. Al consiglier­e sospeso nei mesi scorsi per le molestie alla collega della Lega Milena Cecchetto, sono andati 46 voti, nessuna astensione com’è accaduto di prassi, dall’opposizion­e. Si inalbera il dem Jonatan Montanarie­llo, vice presidente della seconda: «Era un voto trasversal­e, non politico».

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