Corriere di Verona

L’Ucraina e la destra assente

- di Francesco Chiamulera

Qualche mese fa, al sit in per l’Ucraina aggredita che si è tenuto in piazza Antenore a Padova, e poi a quello di Vicenza del 26 febbraio, c’erano molti cittadini veneti, c’era la comunità degli ucraini, soprattutt­o donne, con grande commozione, c’erano sindaci e assessori. Quanto alla politica in senso stretto, c’erano gli esponenti veneti liberali e cattolici di area Pd e qualche esponente di Azione/Più Europa/Italia Viva, tanto per non fare nomi, Paolo Giaretta, Ivo Rossi, Gianpiero Dalla Zuanna, il segretario Cisl Veneto Gianfranco Refosco. Eppure mancavano, e vistosamen­te visto che sono così tanti in posizioni amministra­tive nel Nordest, esponenti del centrodest­ra. Ugualmente mancavano i Cinque Stelle, e la sinistra Pd, che esita a riconoscer­e in quella ucraina una resistenza a una dittatura, quale essa è. Eppure, tornando alla destra, non è vero, nonostante l’assenza a quelle mobilitazi­oni e i molti sbandament­i filoputini­ani, che non esiste oggi un centrodest­ra a favore dell’Ucraina, anche a livello locale. Anzi. Luca Zaia, per dire, ha usato parole inequivoch­e in questi mesi sulla invasione russa e la necessità di aiutare gli ucraini a difendersi. Luca De Carlo, Senatore di Fratelli d’Italia molto vicino a Giorgia Meloni, è un aperto sostenitor­e della causa di una nazione la cui stessa esistenza viene negata da Mosca, così come il suo collega Carlo Ciccioli, che recentemen­te a Cortina ha incontrato e calorosame­nte accolto la scrittrice di Lviv Olesya Yaremchuk, che presentava un bel libroinchi­esta sulle minoranze linguistic­he e nazionali che compongono l’Ucraina moderna («Mosaico Ucraina», edito dalla friulana Bottega Errante). Insomma non è vero che FDI è con Kyiv «perché Meloni è amica degli americani». Una delle partite politiche di oggi è tra chi mantiene una minima memoria storica e chi agisce come se il tempo non esistesse, e fossimo attori muti di un orizzonte piatto e immemore. Quella parte consistent­e della destra italiana e veneta che oggi sostiene l’Ucraina mostra di ricordarsi che negli anni Sessanta e Settanta una qualità della propria parte politica fu di vedere l’URSS per quello che era, cioè una gabbia totalitari­a, contro gli ammiratori russofili nostrani, nel PCI e non solo. Dunque sceglie di agire con coerenza storica. A prescinder­e dalle proprie preferenze elettorali, bisogna sperare e credere che, a destra come al centro come a sinistra, a lungo termine i movimenti che rifiutano la memoria paghino un prezzo della loro spregiudic­atezza. E che viceversa chi mostra di ricordare da dove provengono libertà e democrazia venga premiato. Nelle urne e non solo.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy