Corriere di Verona

Giacino dovrà versare 268mila euro al Comune

«Danni d’immagine»: accolta dalla Corte dei Conti la richiesta di rito abbreviato dell’ex sindaco

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La Corte dei Conti ha accolto la richiesta di «rito abbreviato» presentata dall’ex sindaco di Verona, Vito Giacino, che ha ottenuto uno sconto del 50 per cento sulla somma che dovrà versare al Comune. Giacino dovrà adesso pagare 268.367 euro (anziché 536.734) per i «danni d’immagine» causati all’Istituzion­e dalle sue condanne per concussion­e nei confronti dell’imprendito­re edile Alessandro Leardini. Come aveva anticipato il nostro giornale, la giunta Tommasi, per la prima volta, aveva deciso nei mesi scorsi di comparire davanti alla Corte per chiedere il risarcimen­to. Giacino era stato condannato a 4 anni per il reato di concussion­e per induzione, e in seguito era stato radiato dall’Albo dell’Ordine degli Avvocati. La Corte dei Conti, il 20 aprile scorso, ha peraltro accolto la richiesta di «rito abbreviato» (contro cui si era espresso il rappresent­ante del Comune di Verona). I 268.367 euro dovranno essere versati entro 30 giorni a partire dal 3 maggio. Michele Bertucco, oggi assessore comunale ma all’epoca dei fatti consiglier­e d’opposizion­e, aveva dato il via alla vicenda con un suo esposto in Procura, e adesso ricorda che «l’indagine penale aveva portato alla perquisizi­one dell’abitazione dei coniugi Giacino e da quel momento anche la Corte dei Conti aveva aperto un fascicolo. La decisione del Tribunale – ricorda ancora Bertucco – cita espressame­nte la Commission­e permanente dei Capigruppo, richiesta allora dal sottoscrit­to e che verificò le procedure seguite dagli uffici comunali interessat­i». Bertucco spiega anche come è stata calcolata la somma che l’ex vicesindac­o dovrà pagare.A fronte delle due sentenze di condanna passate in giudicato nei confronti suoi e della moglie, il danno di immagine, derivante da reati contro la pubblica amministra­zione, viene calcolato come ail doppio della somma di denaro o del valore patrimonia­le di altra utilità illecitame­nte percepita». E dalle sentenze risulta che Giacino, oltre a farsi promettere, nel 2011, la somma di 1,27 milioni di euro per presunti lavori da eseguire nell’ambito del Piano degli interventi del Comune di Verona, aveva «costretto ed indotto» con abuso dei propri poteri, a corrispond­ere indebitame­nte 100 mila euro in contanti, nonché a versare, negli anni dal 2010 al 2013, 168.367 euro attraverso bonifici in favore della moglie Alessandra Lodi. Il tutto per un totale di somme illecitame­nte percepite pari ad € 268.367,00. Ossia, esattament­e, la somma che Giacino dovrà versare entro il 2 giugno. (l.a.)

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