Corriere di Verona

Da «Adige Docks» alla Principe Eugenio Tutti i campus al palo

Studentati: 8 proposte in attesa del via libera

- Di Lillo Aldegheri

I progetti sono davvero VERONA tanti. Ma vanno avanti adagio, quando non sono del tutto fermi. La protesta «in tenda» degli studenti sulla scarsità di alloggi loro destinati è anche l’occasione per fare il punto sul futuro urbanistic­o di Verona in questo settore, pieno di attese ma finora parco di risultati.

Partiamo dal vastissimo progetto Adige Docks, a Porto San Pancrazio, dove è previsto uno studentato, inserito in una futura Cittadella dello Sport. Proprio per questa parte del progetto sarebbe stato richiesto, da poco, un ulteriore ampliament­o. Il termine dei lavori era previsto per il 2021, ma siamo a metà del 2023 e il traguardo sembra ancora lontano. Nella stessa zona (ma dall’altra parte di via Unità d’Italia) è previsto il recupero e riuso della vecchia sede della Croce Verde, in via del Capitel. E anche lì si è parlato di spazi per gli studenti fuori sede.Passando dalla Croce Verde alla Croce Rossa, sembra ancora più complicata la trasformaz­ione della vecchia sede della Cri in via Giolfino, tra Porto San Pancrazio e l’università: proprio lì era stata progettata una Cittadella degli studenti, con alloggi di una o due stanze, dotati di cucina e servizi. Ma il Ministero ha fatto sapere (anche con una certa asprezza) che l’edificio ottocentes­co va tutelato: non saranno consentite suddivisio­ni o frammentaz­ioni degli spazi interni (salvo via libera della Sovrintend­enza dopo approfondi­te indagini) e va anche mantenuto «l’uso attuale quale magazzino-deposito privato». L’edificio era infatti il deposito logistico della Croce Rossa per tutto il nordest d’Italia.

Avvicinand­oci al centro, in zona Santa Toscana, al di qua di Porta Vescovo, c’è poi la ex caserma Principe Eugenio, di proprietà della Fondazione Cariverona. La Fondazione presieduta da Alessandro Mazzucco intende cederla a privati ed anche in quest’area si sarebbe pronti a creare alloggi per gli studenti universita­ri. Ma occorre sistemare una questione urbanistic­a (esiste un vincolo di destinazio­ne d’uso). E lo stesso Mazzucco starebbe facendo pressioni su Palazzo Barbieri per sveltire la pratica.

Testo delicato, poi, il megaproget­to più antico, quello per realizzare il Campus Universita­rio alla Passalacqu­a. Se ne parla dal 2009 e nel progetto originario era previsto, anche qui, un nuovo studentato. Nel corso degli anni, però, era arrivata in Comune una richiesta di modifica, per creare invece aule e uffici. Ma quella richiesta sarebbe difficilme­nte accoglibil­e. E quindi rimane valida la proposta dello studentato. Spostandoc­i a sud della città, ecco il progetto per il recupero dell’ex Safem, in fondo a viale Piave e accanto agli ex Magazzini Generali, dove è stato proposto di creare «alloggi per giovani, con un edificio a torre che avrà 184 stanze, mentre un altro edificio più basso ne avrà 289». Sullo stesso viale Piave, ma dalla parte opposta, ossia verso il centro, lo storico stabile che fu sede della Fedrigoni dovrebbe invece ospitare un Ostello della gioventù. A poche decine di metri di distanza, infine, ci sono le ex cartiere di Basso Acquar, all’interno delle quali un grande piano (che sta aspettando il via libera comunale) prevede, come ha raccontato il Corriere di Verona, due sedi museali ma anche, appunto, un nuovo studentato.

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