Corriere di Verona

Morgante non si dimette e spiazza Fratelli d’Italia

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Colpo di scena a VERONA Palazzo Barbieri (e in Fratelli d’Italia). Marco Padovani, eletto parlamenta­re, ha dato le dimissioni da consiglier­e comunale. La prima dei non eletti per FdI, in Comune, è Maddalena Morgante. Anche lei è stata eletta in Parlamento, ed era stato annunciato quindi che si sarebbe pure lei dimessa per far entrare in consiglio Maria Fiore Adami. E invece no. La Morgante (molto vicina al presidente del Senato, Ignazio La Russa) ha deciso che resterà in consiglio, per condurre l’opposizion­e contro la giunta Tommasi. Una decisione clamorosa, che scompiglia i giochi, già complicati, all’interno di FdI. Proprio ieri, intanto, altri due partiti del centrodest­ra hanno attaccato la giunta Tommasi, accusandol­a di…lavorare poco e, di conseguenz­a, di non far lavorare neppure il consiglio comunale, che è già «saltato» 5 volte dall’inizio dell’anno, perché non arrivano delibere di giunta su cui discutere. In un’inedita conferenza stampa «a due voci», Anna Bertaia (Lista Tosi) e Nicolò Zavarise (Lega), hanno puntato il dito su quella che definiscon­o la «scarsa produttivi­tà» dell’Amministra­zione. Anche questa settimana, hanno spiegato, il consiglio comunale non è stato convocato per la sua consueta seduta del giovedì, ed è la quinta volta che questo succede, dall’inizio dell’anno. I due consiglier­i hanno parlato di «bilancio desolante della sinistra dopo quasi un anno al governo della città: il consiglio comunale è stato silenziato,messo da parte, viene convocato poco e per una manciata di ore e ciò è gravissimo – hanno tuonato – nei confronti del parlamenti­no della città, cioè dell’organo democratic­o dove anche noi della minoranza di centrodest­ra possiamo far sentire la voce dei cittadini».

L’attacco Il consiglio già saltato 5 volte: per Lega e tosiani la giunta produce troppo poco

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