Urso: «I siti di Electrolux saranno tutelati» Investimenti, slitta il vertice
Che ci siano «interlocuzioni» TREVISO tra Electrolux e il gruppo cinese dell’elettrodomestico Midea è fuor di dubbio e, anzi, pare che l’inizio del confronto risalga a mesi prima delle indiscrezioni di stampa, lo scorso inverno. Che il percorso di acquisizione della casa di Stoccolma da parte del colosso asiatico sia destinato a buon fine, però, è tema che naviga in un mare di incertezze e certo non agevola le mire degli aspiranti compratori il fatto che, relativamente agli impianti in Italia, il governo abbia posto la «golden power».
Lo ha fatto ieri il ministro delle imprese, Adolfo Urso: «Desidero rassicurare i lavoratori del gruppo Electrolux che seguiamo con attenzione le vicende della azienda ed è in contatto costante con la proprietà». E ancora: «Siamo fiduciosi sul futuro degli stabilimenti produttivi in Italia. Peraltro, come abbiamo dimostrato nel caso di Whirlpool, ove ci fossero operazioni di acquisizioni, delle quali al momento non abbiamo riscontro, disponiamo di strumenti legislativi che ci consentono di tutelare tecnologia, produzione e occupazione». Linea alla quale ha replicato Barbara Tibaldi, della segreteria nazionale Fiom Cgil, chiedendo di convocare il tavolo di confronto Electrolux per discutere i piani industriali e definire «i percorsi che tutelino l’occupazione e il futuro produttivo».
Resta il fatto che il dossier esiste e non rimane inerte sullo sfondo. Per rimanere in Veneto, l’ultimo incontro del 27 marzo in cui l’azienda ha annunciato ai sindacati l’intenzione di investire 110 milioni per concentrare i frigoriferi nello stabilimento di Susegana a fronte dell’impegno dei lavoratori di accettare l’aumento dei ritmi di lavorazione avrebbe dovuto dar luogo ad una risposta rapida da consegnare all’inizio di questo mese. «E invece – fa notare Augustin Breda, leader delle Rsu – l’appuntamento è stato fatto slittare al 30 maggio. È abbastanza verosimile che quel disegno andrà a confluire in un luogo di confronto ministeriale in cui verrà fatta un po’ di chiarezza».
Aggiungere una nuova linea all’impianto «Genesi» e irrobustire anche delle macchine a monte perde un po’ significato dal momento che non c’è una sola fabbrica Electrolux in Europa in cui i volumi di produzione non siano oggi inferiori ai budget di inizio anno, e che proprio a Susegana, ad esempio, si stanno osservando quattro giorni di Cassa integrazione fino al 15 maggio. Oltre al fatto che una scelta strategica che forse dovrà prima sciogliere gli aspetti proprietari.