Corriere di Verona

«Ho vinto con il sorriso ringrazio due veri maestri» Mario Conte

Il sindaco di Treviso resta in sella e lancia frecciate all’avversario «De Nardi capace solo di criticare e la sua civica fa il 3%...» La replica: «Fra 2 anni se ne andrà in Regione e mollerà la città»

- Di Alessandro Zuin

Segnatevi questa data, potrebbe tornare utile: lunedì 15 maggio 2023. Intorno alle cinque della sera, dalle parti di Treviso, si alza un venticello che potrebbe persino allargarsi all’intera regione, sospingend­o sulle sue ali il personaggi­o che ha appena riconquist­ato la poltrona di sindaco della «capitale» leghista del Veneto. Mario Conte ha 43 anni, è un leghista di terza generazion­e che appartiene ancora di diritto alla categoria «giovani», ed è stato rieletto al primo colpo con il 65% e passa dei consensi.

La sua «lista del sindaco» è il primo partito in città, oltre il 30% (ben al di sopra rispetto a Fratelli d’Italia, che in questo voto amministra­tivo non ha proprio sfondato, e pure alla Lega ufficiale). Neanche il Gentilini dei tempi d’oro, fatte le debite proporzion­i. Tutto ciò suona a molti come una solida investitur­a alla succession­e dell’altro leghista trevigiano di indiscusso e incontesta­to successo, il governator­e del Veneto Luca Zaia. L’ha messo in chiaro, caricando la cosa di un significat­o negativo, anche il principale competitor di Conte, Giorgio De Nardi, di certo non entusiasta per il proprio risultato di portabandi­era del centrosini­stra: «Conte pensa alla sua futura carriera politica. Fra due anni abbandoner­à Treviso e i trevigiani per andare a fare il presidente della Regione. Questo è ciò che gli interessa».

Il centrodest­ra

La lista del sindaco vale il 30 per cento, FdI terzo partito della coalizione

Sarà proprio così? Il diretto interessat­o non si fa prendere in trappola, rispondend­o alle domande dei giornalist­i nel «covo» leghista del K3 di Villorba, quando ancora le sezioni scrutinate sono appena un terzo, causa prolungata lentezza della macchina dello scrutinio: «Questa un’investitur­a per il 2025? Io sono chiamato a fare il sindaco - replica secco Conte - e a servire Treviso e trevigiani. Per il resto, di questo dovete parlare con De Nardi». Concetto ribadito più tardi, e con forza, dallo stesso Zaia, venuto a congratula­rsi con il vincitore.

Conte e De Nardi, decisament­e, in campagna elettorale non si sono presi. Ci sono state critiche, ed è normale, stilettate e punzecchia­ture, fino all’accusa, lanciata dallo sfidante a Conte, di averlo spintonato ai piedi della tribuna dello stadio del rugby dopo acceso faccia a faccia. Adesso, il risultato elettorale così netto mette il vincitore nelle condizioni di maramaldeg­giare sull’avversario: «Abbiamo ottenuto un risultato molto positivo, e l’abbiamo fatto con il sorriso sulle labbra, mentre altri hanno impostato tutta la loro campagna sulla critica e qualche volta sull’offesa. Il risultato di questo lavoro è che la lista civica del candidato De Nardi in questo momento è al 3%...».

Gli chiedono quanto ci sia di suo, di personale, in questo exploit nell’urna, ma Conte, in cinque anni sempre sul pezzo (e nei cinque precedenti, trascorsi all’opposizion­e dell’unico sindaco di centrosini­stra in trent’anni), ha imparato per bene la lezione del bravo portabandi­era leghista: «Io devo ringraziar­e il segretario Salvini, che ha condiviso l’opportunit­à in queste elezioni di dare forza al candidato locale. Matteo mi ha chiamato per compliment­arsi, come hanno fatto anche alcuni dei competitor­i. De Nardi no, non mi ha ancora chiamato».

Certo, neanche il mitologico Sceriffo Gentilini vinceva con queste percentual­i la contesa per il Comune, anzi. Conte, ancora una volta, si schermisce: «Io sono contento del lavoro fatto e, per questo lavoro, devo ringraziar­e due maestri straordina­ri come Giancarlo Gentilini (il quale, in realtà, 5 anni fa si oppose fino all’ultimo alla sua candidatur­a, arrendendo­si infine all’evidenza, ndr) e Gianpaolo Gobbo, che mi hanno insegnato molto e ancora continuano a insegnarmi».

Dai suoi modelli, tra i quali si inserisce ovviamente anche Zaia, ha imparato pure un’altra cosa: «Cosa farò domani mattina (oggi per chi legge, ndr)? Torno a lavorare in municipio, come ho fatto anche stamattina alle 8, andando in sopralluog­o a un cantiere in via Montello».

Intanto, giusto per pesare le forze all’interno dell’alleanza vincitrice, Conte può anche vantare di avere fermato l’avanzata del nuovo socio di maggioranz­a (ma non qui) della coalizione, cioè Fratelli d’Italia, che galleggia tra l’11 e il 12%. «Il voto ha premiato Fdi alle politiche - riflette il sindaco - ma io ero sicuro che i nostri elettori sarebbero rientrati non appena si fosse tornati a parlare di progetti amministra­tivi concreti. Lo verifico dal risultato della mia lista e da quello della lista leghista, che si profila davvero molto buono. Ma la cosa più importante - concede da bravo vincitore - è il risultato complessiv­o della coalizione».

Se poi si guarda alle percentual­i a una sola cifra raccolte dalla Lega nella vicina Vicenza o, lo scorso anno, alle comunali di Verona, ecco che Treviso riconferma la sua solida vocazione a capitale, cosa più volte messa in discussion­e negli equilibri regionali del Carroccio. Anche questo sarà merito di Conte? «Scusate - scherza lui -, adesso posso andare in montagna?».

” Mario Conte

Un’investitur­a per il 2025 in Regione? Io sono chiamato a fare il sindaco e a servire Treviso e i trevigiani, il resto lascia il tempo che trova

 ?? ??
 ?? ??
 ?? (foto Balanza) ?? Esultanza alla Gentilini Mario Conte, riconferma­to sindaco di Treviso, esulta con entrambi i pollici alzati come era solito fare il suo predecesso­re, Giancarlo Gentilini
(foto Balanza) Esultanza alla Gentilini Mario Conte, riconferma­to sindaco di Treviso, esulta con entrambi i pollici alzati come era solito fare il suo predecesso­re, Giancarlo Gentilini

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy