Corriere di Verona

La «dottoressa» Bebe Vio tra brindisi e papiri d’autore «Ora la vittoria a Parigi»

La tesi è sull’interesse dei media verso il mondo paralimpic­o

- Di Francesca Visentin

Alla fine, fuori dall’aula, un grido liberatori­o e il braccio alzato al cielo. Lo stesso rito con cui esulta per le vittorie sportive. Bebe Vio si è laureata ieri a Roma in Associate of Art in Communicat­ion alla John Cabot University, studi umanistici. Ora è la «dottoressa» Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis, doppio cognome, quello della madre aggiunto appena ha potuto, che ha anticipato di almeno un anno la storica a sentenza della Corte Costituzio­nale sul doppio cognome. Passione, rigore, determinaz­ione, sulla pedana di scherma come nella vita. E davanti alla commission­e di laurea. Bebe la tesi di laurea su «The Rise and Rise of the Paralympic

Media Coverage in Italy and Great Britain» l’ha completame­nte riscritta e consegnata solo pochi giorni fa, aiutata dalla sua migliore amica Becky. A poche settimane dalla laurea, infatti, alla campioness­a era stata rubata la borsa in un ristorante di Roma, dentro c’era il computer con la tesi. Inutile l’appello sui social al ladro: «Tieniti tutto, ma ti prego ridammi queste cose perché sono in crisi nera, io mi devo laureare. Ti prego!». Ma non esistono sfide impossibil­i per Bebe, che in una notte ha riscritto il lavoro di un anno, grazie all’aiuto di Becky. Un’analisi su come è cresciuto l’interesse dei media verso il mondo paralimpic­o e un parallelo tra Italia e Gran Bretagna. E ieri ha vinto. «Sono super felice - ha detto - . Ora avrò più tempo per dedicarmi alle attività con l’associazio­ne art4sport Onlus e la Bebe Vio Academy. E soprattutt­o potrò preparami al meglio per la qualifica alle Paralimpia­di di Parigi 2024». Ieri a festeggiar­e a Roma c’era tutta la famiglia, papà Ruggero, mamma Teresa Grandis, il fratello più grande Nicolò, la sorella più piccola Maria Sole. E amiche e amici dell’Università, dove per tutti è solo Beatrice. «A scuola non sanno chi sono», aveva raccontato. Ma dopo un’uscita a Roma con le compagne di studi, fermata ovunque per selfie e foto, aveva dovuto svelare la sua identità. Alla John Cabot University, la maggiore università americana italiana, sono iscritti studenti da 70 Paesi. Quindi Bebe ha potuto vivere la quotidiani­tà tranquilla, non da star. Il futuro? Bebe ha sempre detto che vorrebbe un ruolo tra Giovanni Malagò e Luca Pancalli, quindi tra presidenza del Coni e del Cip (Comitato Italiano Paralimpic­o). Ma anche il giornalism­o sportivo la interessa, con un posto di vertice. Intanto, grande festa ieri sera a Roma dopo la laurea. E «sorpresona»: il papiro che mamma Teresa e papà

Vittorio hanno affidato a due disegnator­i e autori veneti, i padovani Federico Dalla Rosa «Fred» e Valentino Villanova. Gli artisti si sono sbizzarrit­i tra caricatura e testi, in puro stile goliardico. «Il nostro obiettivo era un papiro divertente, ma che mettesse in giusto rilievo i suoi risultati sportivi e umani rivelano Fred e Villanova - . Pensiamo di esserci riusciti».

Così Bebe è ritratta con sei medaglie olimpiche al collo, il fioretto sguainato, circondata dagli amici famosi, Jovanotti e il presidente Obama e dai suoi animali del cuore, maialino Rocco compreso. Sullo sfondo, anche il ladro mascherato che fugge con la tesi. I testi, tutti in rima, evocano gioie e dolori,anche gli aspetti drammatici. Dalla meningite e l’amputazion­e agli arti, alla difficile riabilitaz­ione, fino alle sudate vittorie. Ma senza pietismi. Ironia su tutto, «come piace a Bebe». Ci sono gli amici vip, le protesi con i tacchi, «sembra che abbia fatto shop al reparto Robocop». E spazio alla sua onlus: «Sopra ogni altra cosa sei persona generosa perché hai ottenuto un plus quando fondi la tua onlus. Art4sport vuole aiutare chi le gare vuole fare e ha passato in gioventù quello che hai passato tu. Tutto il mondo ormai si chiede: “Come ha fatto quella Bebe?”. Tu rispondi che i tuoi affetti ti son stati stretti stretti”»

L’esultanza Sono super felice, avrò più tempo per preparami al meglio per la qualifica alle Paralimpia­di 2024

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 ?? ?? Con i genitori Bebe Vio Grandis, ieri a Roma dopo la laurea, festeggiat­a dai genitori, papà Ruggero e mamma Teresa
Con i genitori Bebe Vio Grandis, ieri a Roma dopo la laurea, festeggiat­a dai genitori, papà Ruggero e mamma Teresa

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