Piogge salvifiche: ma il lago è ancora lontano dai livelli dell’anno scorso
Il livello del lago di Garda cresce a vista d’occhio. Le precipitazioni delle ultime settimane hanno ridato ossigeno alle riserve d’acqua disponibili per la regolazione dell’invaso. In quindici giorni, dal primo al 15 maggio, il Garda è salito di 20 centimetri; 12 nell’ultima settimana, da lunedì 8 a ieri, quando il livello raggiunto è di ben 72 cm. Se calcoliamo il primo giorno di ogni mese da inizio anno, possiamo vedere che all’1 gennaio la quota era a 41,6, per salire di soli 4 cm a febbraio e marzo e arrivare al primo aprile a 48,3. È proprio alla fine di aprile che sono arrivate le piogge salvifiche, innalzando così il livello al primo maggio a 52,3 cm, con un recupero di soli 11 cm in cinque mesi, più o meno lo stesso quantitativo recuperato solo nell’ultima settimana di pioggia. Sono, comunque, 30 i centimetri recuperati da inizio anno. E se calcoliamo che ogni centimetro equivale a 4 milioni di metri cubi d’acqua, il quantitativo accumulato è di 120 milioni di mc di prezioso «oro blu».
Il lago di Garda ha una superficie di 370 chilometri quadrati e il volume dell’invaso disponibile per la regolazione del livello è di 458 milioni di mc. Livello regolabile dalla diga di Salionze su un’estensione che va da un massimo di 140 cm fino al minimo di 15 cm, (in caso di eccezionalità fino a 5 cm, quasi allo zero idrometrico sopra il livello del mare). Si parla, quindi, di un dislivello di poco più di un metro come unità di misura per il prelievo dell’acqua destinata all’agricoltura, che per concessione potrebbe attingere fino a quasi 900 milioni metri cubi in sei mesi di stagione irrigua, volume che in realtà, però, è di circa la metà, poiché appunto, sono «solo» 450 i milioni regolabili. Ricordiamo, inoltre, che il Garda ha una profondità enorme, (nella punta massima 346 metri e in media di circa 130 metri), e contiene un volume di circa 50 miliardi di metri cubi d’acqua, tanto da detenere il 40% di acqua dolce di superficie d’Italia. Gli allarmi, lanciati spesso anche sulla stampa tedesca, del «Garda prosciugato», dunque, non hanno alcun riscontro. Quando si parla di livello al minimo, infatti, è sempre quello riferito a quell’escursione di invaso da regolazione di circa un metro e mezzo.Ritornando alle «riserve» disponibili per il prelievo d’acqua ad uso umano e agricolo, i 72 cm raggiunti ieri sono vitali, ma non sono ancora tali per assicurare l’approvvigionamento estivo. Non siamo ancora, infatti, ai livelli del 2022, anno che si è rivelato uno dei più difficili per la siccità. L’anno scorso, al 15 maggio, i centimetri del livello del Garda erano 92, crollato con l’avvio della stagione irrigua di 16 cm in un mese e mezzo, (al 30 giugno 69) e, poi, dimezzato fino a 36 nei mesi di luglio e agosto, per scendere al minimo al 30 settembre (25) e a fine ottobre (28). Risalita iniziata con le poche piogge di novembre e dicembre, con il lago arrivato a 42 cm: livello rimasto più o meno uguale fino ad aprile.Per arrivare a decretare la fine della siccità, quindi, manca ancora un buon quantitativo d’acqua. Bisognerà vedere il meteo dei prossimi mesi: le previsioni dicono che potrebbe anche piovere a perturbazioni alternate fino a tutto il mese di giugno. Se così fosse, non solo si innalzerebbero le riserve d’acqua, ma anche non ci sarebbe la necessità di prelevarne: congiunzione che potrebbe risolvere la più grave crisi idrica che si ricordi.