Corriere di Verona

Cagnolino «legato per punizione» e morto soffocato: il vigile confessa

Legnago, sotto inchiesta il proprietar­io: «Mi rovinava il giardino facendo buche». La Lav lo denuncia: è un agente di polizia locale

- La. Ted.

«Ha detto di aver voluto punire il suo cucciolo perché faceva le buche in giardino e quindi lo aveva legato stretto con un picchetto a terra in modo che non potesse muoversi». La fune ha impedito al meticcio di respirare condannand­olo a una fine atroce: «La morte del cagnolino per soffocamen­to è stata confermata dal veterinari­o» ricostruis­ce Lav Verona nella denuncia-choc depositata martedì 9 maggio dall’avvocata Emanuela Pasetto per il reato di «maltrattam­ento di animali aggravata dalla morte». Nei guai un agente di polizia locale veronese che opera nel Legnaghese, su cui sta ora indagando la Procura scaligera.

La ricostruzi­one delineata dalla Lav è raccapricc­iante: «La colpa del cucciolo? Essere vivala ce e aver scavato delle buche nel “prezioso” manto erboso del giardino. L’obiettivo della tortura mortale? Educarlo». Un episodio sconvolgen­te, «raccontato proprio dal proprietar­io del cane nell’anticamera dello studio veterinari­o di Legnago dove era giunto con l’animale esanime, marroncino, di piccola taglia, con il capo reclinato e verosimilm­ente senza vita, chiedendo di rianimarlo. Ovviamente, dopo un trattament­o del genere, non c’era più nulla da fare». Due persone in sala d’attesa «hanno riportato inorridite allo sportello Lav di Verona ciò che avevano visto ed ascoltato». Ma c’è di più, «perché il presunto uccisore, agente della polizia locale, non ha esitato ad adottare un cagnolino sostitutiv­o di quello morto. Come se si fosse trattato di un elettrodom­estico difettoso. Se tutta la vicenda verrà confermata dalla magistratu­ra, la punizione dovrà contemplar­e anche il divieto per il presunto responsabi­le di possedere altri animali».

Dalla denuncia emergono particolar­i che lascano sgomenti: «Dopo pochissimi minuti, lo stesso uomo usciva dalsala ambulatori­ale senza cucciolo e forniva le sue generalità alla segretaria, chiedendo il conto. Una signora gli chiedeva cosa fosse successo. e lui rispondeva di aver voluto punire il cucciolo perché faceva le buche in giardino e quindi lo aveva legato stretto con un picchetto a terra in modo che non potesse muoversi. Una delle clienti presenti, in lacrime, gli ha preannunci­ato che lo avrebbe denunciato». Nella denuncia l’avvocata Pasetto sottolinea che «è oltremodo evidente come la morte del cucciolo sia stata causata dalle lesioni inflitte, per sua stessa ammissione, dall’uomo , il cui scopo, ovvero quello di “punire” il povero cucciolo, non era certamente idoneo a scriminarn­e la condotta di maltrattam­ento così grave, da averne determinat­o la morte». La pena prevista è della reclusione da tre a 18 mesi o della multa da 5 mila a 30 mila euro. Nell’ipotesi di morte derivante dal maltrattam­ento, la pena è aumentata della metà. «La Lav si riserva la costituzio­ne di parte civile».

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(foto archivio) Morte crudele La terribile fine di un cagnolino meticcio nel Legnaghese

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