Corriere di Verona

Safilo, l’offerta su Longarone salva 250 addetti

L’azienda ufficializ­za i numeri che l’acquirente è disposto ad assorbire. I sindacati: «Soluzione per gli altri»

- Gianni Favero

Piccoli progressi sul tavolo del caso Safilo, anche se il quadro è ancora lontano dall’assicurare soluzioni per tutti i circa 470 dipendenti coinvolti dalla ritirata del gruppo di Padova da Longarone. Ieri i rappresent­anti sindacali e i vertici della società hanno avuto un nuovo incontro in cui, pur rimanendo ancora coperto il nome del pretendent­e compratore dello stabilimen­to bellunese, per la prima volta è stato espresso in modo preciso il numero di maestranze che lo stesso pare disposto ad assorbire. Se finora le indicazion­i erano sfumate intorno alla metà dell’organico, ora si parla espressame­nte di 250 addetti che confluireb­bero nei ranghi del nuovo player. Il quale altri non sarebbe che Thelios, la società di Lvmh che si occupa della gestione del business degli occhiali per le proprie griffe. Non senza però, prima, innescare il processo che ha portato al rapido ridimensio­namento del sistema Sàfilo, iniziato dichiarand­o in esubero 400 dipendenti. Dopo le licenze tolte da Kering ed affidate alla gestione in casa di Kering Eyewear, a Thelios è bastato richiamare a sé Dior, marchio di proprietà Lvmh ma fino ad allora, per 20 anni, in licenza al concorrent­e e che, da solo, generava il 13% dei ricavi.

Mail primo ridimensio­namento non è stato l’ultimo. Lo scorso gennaio Safilo aveva infatti annunciato di non ritere più strategico l’impianto che così, per non chiudere, dovrà ora passare a un nuovo proprietar­io.

Rimangono però sul conto altri 220 lavoratori il cui destino potrebbe essere risolto, oltre che da una certa frazione di accompagna­menti alla pensione, dall’assorbimen­to nelle maestranze di un terzo gruppo con il quale vi sarebbe un dialogo promettent­e. E qui i rumors parlano di Marcolin, secondo uno schema di intervento comunque ancora tutto da definire. «Come sindacato - interviene Gianpietro Gregnanin, segretario regionale della Uil del Veneto - rimaniamo fermi sul punto che nessuno deve rimanere solo. Safilo non è colpita da una crisi di mercato ma collega la sua decisione ad una scelta finanziari­a che non puo’ ricadere sui lavoratori». «Già la perdita dell’insegna da Longarone non è cosa di poco conto – aggiunge il sindaco, Roberto Padrin – e non saremo tranquilli fino a quando non ci saranno garanzie adeguate per tutti i dipendenti». Il prossimo incontro tra le parti è fissato per il 5 giugno.

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A Longarone Corteo per la Safilo

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