Salvezza, è tutto da rifare Sono 270’ senza respiro e ci vuole lo spirito Hellas
Il tonfo interno con il Torino ha cancellato il +3 sullo Spezia
Non è bastato nemmeno il sole che ieri è tornato a splendere in città per allietare Verona. L’umore resta quello piovoso dei giorni scorsi e tanto più di domenica.
La sconfitta col Torino ha dato l’altolà a una fetta di speranze di salvezza per l’Hellas, con lo Spezia che sabato ha sconfitto il Milan: Verona agganciato, il sorpasso è durato solo una giornata. Ne restano tre da giocare e la volata resta apertissima, certo, ma è altrettanto chiaro che i gialloblù hanno gettato via un gran bel jolly per tenere la testa avanti. Ivan Juric, grande ex e tecnico granata, ha espresso un concetto eloquente: «Non mi aspettavo che ci fosse questo divario. Abbiamo dominato». L’Hellas ha fatto troppo poco (e l’ha fatto pure male) in una gara quasi determinante per restare in Serie A. Un passaggio a vuoto che rischia di buttare via la rincorsa di questi mesi, la risalita dal -8 che c’era sullo Spezia a novembre (e i punti di distacco erano addirittura 9 a gennaio). Le parole di Marco Zaffaroni — contrariamente al solito, rimasto seduto in panchina quasi per l’intero incontro col Torino, con la squadra guidata a bordo campo da Salvatore Bocchetti — provano a svegliare un Verona caduto, una volta di più, in tutti gli errori e le amnesie che l’hanno condizionato in questa stagione sventurata: «Bisogna fare quello che abbiamo fatto in altre occasioni simili: non demoralizzarci. Chi avrà più capacità di rimanere dentro questo tipo di partite porterà a casa la salvezza».
E il tecnico rimarca il concetto, quello fondamentale nei prossimi 270 minuti di gara. «Fin qui la squadra è stata brava a ricaricarsi dopo piccoli incidenti, lo farà sicuramente anche in queste ultime tre partite: l’obiettivo, ora, è arrivare fino in fondo». Fino in fondo, già, con l’Hellas che nella lotta per salvarsi sfida, dunque, lo Spezia e il Lecce, che nell’ultimo turno ha preso un punto a Roma con la Lazio dopo essere stato in vantaggio fino al recupero, ripreso dal gol siglato oltre lo scadere da Milinkovic-Savic. La classifica dice Lecce 32, Verona e Spezia 30. Domenica, all’ora di pranzo, ci sarà proprio lo scontro diretto tra Lecce e Spezia, al Via del Mare. L’Hellas avrà già giocato, dato che sarà in campo nell’anticipo di sabato alle 18 a Bergamo con l’Atalanta. I nerazzurri hanno ancora margini per qualificarsi alla Champions League (la Juventus è sempre a rischio di penalizzazione) e non possono sbagliare. Non può farlo, naturalmente, anche il Verona, ma per bloccare la squadra di Gasperini occorrerà un Hellas opposto a quello visto col Torino. Alla penultima, poi, il confronto sarà al Bentegodi con l’Empoli, che salvo lo è già ma che vuole chiudere al meglio il suo campionato. Lo Spezia sarà al Picco con il Torino, il Lecce in trasferta col Monza. Ultima giornata col Verona che andrà a San Siro per giocare col Milan e lo Spezia all’Olimpico con la Roma. Sulla carta, partite con un pari (elevatissimo) livello di difficoltà. Il Lecce chiuderà in casa col Bologna. Tenendo in conto com’è necessario, matematica alla mano, anche la Cremonese, che con 24 punti è più staccata: per i grigiorossi ci sono le partite con Bologna e Salernitana allo Zini e con la Lazio fuori.
Una settimana fa l’Hellas era padrone del proprio destino. Ora spareggerebbe con lo Spezia. In 270’ la verità, con le sentenze definitive.
Zaffaroni
Bisogna fare quello che abbiamo fatto fino ad ora, rialzarci e andare fino in fondo
Secondo k.o. in casa
Dopo il pesantissimo 6-0 incassato dall’Inter anche il Toro di Juric è passato al Bentegodi