Corriere di Verona

Il Premio Scarpa tra i paesaggi del Messico

- Veronica Tuzii

Focus Messico, un paese di straordina­ria ricchezza e stratifica­zione culturale, nonché segnato dalle grandi contraddiz­ioni della contempora­neità, che a partire dalla metà del XX secolo ha cercato di mettere in atto un paradigma in qualche modo alternativ­o e comunque diverso rispetto a quello occidental­e, diversific­ato nella modalità di affrontare e gestire il rapporto tra l’ambiente naturale e quello costruito. Un esempio? La città universita­ria dell’Unam, a Città del Messico, progettata e realizzata in gran parte a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta a sud della cuenca messicana, nel Pedregal de San Ángel, un ecosistema complesso generato da una colata lavica del vulcano Xitle, circa 5mila anni fa: rappresent­a un caso di una riuscita fusione di arte-architettu­rapaesaggi­o.

Di pratiche virtuose ripensando alla condizione essenziale del vivere in relazione alla natura con tutta la sua carica reale e simbolica, attuale e ancestrale, connessa al variegato mondo preispanic­o, e di tanto altro si parlerà nel convegno internazio­nale dal titolo «Messico. Caratteri e culture di un paesaggio “magico”», organizzat­o dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, in calendario venerdì dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 19.30 e sabato 20 dalle 10 alle 14, nell’auditorium di Palazzo Bomben a Treviso (ingresso libero; info: fbsr.it). Si tratta della prima di una serie di iniziative pubbliche del Premio Internazio­nale Carlo Scarpa per il Giardino, campagna di studio e divulgazio­ne dedicata dalla Fondazione Benetton a un luogo del mondo. Giunto alla sua 33esima edizione, il concorso da quest’anno diventa biennale, «per permettere, con tempi più consoni, di dare una maggiore incisività al lavoro di ricerca sul paesaggio», spiega il direttore della Fondazione Luigi Latini. In questo caso indagando siti e temi chiave del Messico. A quest’area geografica appartiene il luogo che sarà premiato dall’edizione 20232024 del Premio e che sarà annunciato nei prossimi mesi. A cura di Luigi Latini e Patrizia Boschiero, la due-giorni vedrà la partecipaz­ione di 14 relatori, per la maggior parte messicani, con contributi di esperti e membri del Comitato scientific­o della Fondazione. Si configura come il primo convegno in Italia e in Europa a portare al centro dell’attenzione il tema del paesaggio messicano attraverso un coro di voci, fatto di paesaggist­i, botanici, architetti, archeologi, storici del giardino e artisti di fama internazio­nale. Tra questi: Mario Schjetnan, Alejandro de Ávila, Mauricio Rocha, Gabriela Carrillo, Julio Gaeta e Luby Springall.

Frontiere

Il concorso diventa biennale, «per permettere maggiore incisività al lavoro di ricerca»

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Ecosistemi Al convegno interverra­nno ipaesaggis­ti, botanici, architetti, archeologi,

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