Tende, la protesta prosegue L’Esu: «Affitti, facciamo noi da garante con i privati»
Nonostante la pioggia e il freddo di questi giorni, l’Unione degli Universitari rimane con le tende nel giardino del Polo Zanotto al grido di «vorrei poter vivere qui». «Con la mobilitazione permanente stiamo rivendicando il diritto ad avere residenze pubbliche dichiara Laura Bergamin, coordinatrice di Udu Verona -. La nostra idea, però, è molto lontana da quella di luoghi-dormitorio. Devono essere spazi che la comunità studentesca possa vivere a tutti gli effetti. Per questo, per i prossimi giorni abbiarebbe mo ideato varie iniziative aggregative e culturali». Il lavoro dell’Udu continua anche a livello istituzionale. «L’interlocuzione regionale e nazionale è fondamentale per far parte del tavolo di discussione sul diritto allo studio in cui portare la nostra visione – dice Alessandro Fiore, rappresentante in cda dell’Esu di Verona -. Proprio per questo, insieme alle altre basi Udu del Veneto, abbiamo inviato una lettera all’assessora regionale all’istruzione Elena Donazzan».
Si complica, intanto, il possibile incontro tra gli studenti veronesi e la ministra dell’Istruzione Anna Maria Bernini. Era attesa per l’inaugurazione dell’anno accademico venerdì all’ateneo scaligero, solo oggi si saprà se confermerà la presenza o manderà un videomessaggio.
Anche il direttore dell’Esu Verona, Giorgio Gugole, in questi giorni è andato più volte a trovare gli studenti accampati nelle tende. «Sia io che il presidente dell’Esu Claudio Valente siamo vicini agli studenti – spiega Gugole -. Oltre ad aver dato risposta a tutti coloro che hanno partecipato al nostro bando e sono risultati idonei, offriamo un servizio di accomodation, per cercare di mettere in contatto domanda e offerta di alloggi. Facciamo anche da garanti per coprire eventuali mancati entroiti ai privati, fino a un massimo di 3000 euro. Una garanzia per il privato, ma anche per lo studente che dovesse trovarsi momentaneamente in difficoltà». Una sorta di servizio immobiliare che, però, oggi, attrae ancora pochi privati. «Bisognecreare i presupposti affinché al privato convenga offrire affitti agevolati, ma questo fuoriesce dal raggio d’azione dell’Esu. Inoltre qualche mese fa, abbiamo partecipato a un bando per riuscire a creare altri 130 posti qui a Veronetta. Siamo in attesa». Si tratta del bando legato alla legge 338, che prevede di stanziare 467 milioni di euro (grazie anche ai fondi del Pnrr) per portare entro il 2026 da 40mila a 100mila i posti-letto per la residenza universitaria in Italia. «Siamo aperti al dialogo con tutti gli interlocutori – conclude Adrian Nirca, rappresentante degli studenti per Udu Verona -, col Comune, l’Esu, il Ministero, la Regione. Non vogliamo essere quelli che subiscono, ma parte attiva di questo tavolo».