Corriere di Verona

Danti: «Per batterci devono sudarsela»

Virtus verso la sfida col Pescara: «I nostri segreti? Il gruppo unito e l’esperienza dei veterani»

- Matteo Sorio

Fantasista calabrese, 34 anni, rossoblù con più presenze tra i profession­isti: Mimmo Danti è il capitano della Virtus di Gigi Fresco che domani ospita Zeman e il suo Pescara nell’andata del primo turno dei playoff nazionali di C, punto più alto nei 102 anni del club di Borgo Venezia. Danti, eliminando Novara e Padova vi siete appena regalati l’immagine di Zeman al Gavagnin…

«Vederlo qui farà onore alla Virtus ed effetto a noi giocatori. Portiamo nella piccola Borgo Venezia uno che ha cambiato il calcio. Ricordo quando in tv disse: non importa quanti gol prendi se ne fai uno in più dell’avversario». Zeman è il 4-3-3 ma anche tanti giovani lanciati…

«Ho giocato con uno dei talenti che sarebbero esplosi con lui, Ciro Immobile, eravamo al Siena 13 anni fa, prima di quel Pescara dove sbocciaron­o pure Insigne e Verratti». Due personaggi, Zeman e il vostro Gigi Fresco…

«Ce ne vorrebbero tanti così nel calcio…». Vede somiglianz­e?

«In spogliatoi­o Gigi cita spesso Zeman per la spensietus ratezza: nel giocare per divertirsi siamo zemaniani». Il calcio di Zeman si vota all’attacco: quello di Fresco?

«È uno che studia e si aggiorna tanto, Gigi, e ogni anno inserisce concetti nuovi: un perno è la grande cura del gioco senza palla con gli attaccanti che sono i primi difensori (principio ereditato dal primo Alberto Malesani come ha ricordato Tommaso Chiecchi, vice di Fresco ed ex difensore del Chievo proprio ai tempi di Malesani, ndr)». Come sta la Virtus che sfida il Pescara?

«Meglio di così è difficile. Da metà dello scorso novembre abbiamo perso tre gare: pare che in Italia solo il Napoli sia andato più forte. Peccato per la partenza ingenerosa, 7 punti in 13 gare». Aver superato quel momentacci­o è una tipica storia da Virtus dove allenatore e presidente sono la stessa persona da 42 anni…

«In altre piazze dopo 7 punti in 13 gare succede il finimondo. Qui sai che l’allenatore non salterà e la cosa ti rende più tranquillo. Poi i veri club sanno starti vicino quando le cose vanno male e la Virè impareggia­bile». Perché?

«Faccio un esempio: puoi vincere o perdere ma ci sarà sempre la cena di squadra del giovedì al Ranch di Montorio. Il gruppo fa la forza. È quell’idea che ti spinge a raggiunger­e gli obiettivi».

Nel gruppo spiccano anche due ex volti Hellas, Hallfredss­on e Gomez...

«Emil è una cassaforte, puoi dargli palla in mezzo a tre e sai che se la vedrà lui. Juanito può inventarsi un gol in ogni momento, come a Padova. Io giudico anche l’uomo nel gruppo e loro sono fantastici, sempre a disposizio­ne, mai una parola fuori posto». Parlava di obiettivi: oggi dove potete arrivare?

«Ormai siamo sulla barca e proveremo a cavalcare l’onda. Giochiamo sereni. Per batterci devono sudarsela». La serie B?

«La Virtus prima o poi vuole arrivarci. Sarebbe un sogno. Sono entrato qui nei Dilettanti quando si facevano ancora le gite di squadra…». Altra tipicità rossoblù…

«Cosa mai vista in carriera. Andammo a Praga e in Andalusia. Lì ho capito il valore aggiunto del gruppo coeso». Era il 2017, da allora 193 gare ufficiali, 48 gol e 21 assist. Il suo contratto scade nel 2024, giusto Danti?

«Confermo. Io sono senza procurator­e. Ma con Gigi si va a cena e se c’è l’accordo basta una stretta di mano».

” Umiltà targata Fresco Puoi vincere o perdere ma sai che ci sarà in ogni caso la cena con tutta la squadra

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(foto da Facebook Virtus Verona) Simbolo Domenico Danti abbracciat­o dai compagni

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