Corriere di Verona

Allagament­i nel Polesine e mareggiate sulle spiagge Zaia: «Stato d’emergenza»

Danni anche a Jesolo. Ma il Veneto è stato «salvato» dalle opere

- Di Alice D’Este

Scantinati e garage pieni d’acqua, coste del litorale «sparite» per centinaia di metri. L’alluvione che ha messo in ginocchio in questi giorni l’Emilia Romagna è arrivata, anche se in misura chiarament­e minore, in Veneto. Al punto che il presidente della Regione Luca Zaia ha deciso di firmare lo stato di emergenza. «Dopo la ricognizio­ne dei danni – ha comunicato il presidente della Regione – sono state individuat­e le aree del territorio maggiormen­te colpite dalle intense precipitaz­ioni di questi giorni, che hanno provocato danni soprattutt­o alle zone costiere. Non sono emerse criticità che hanno coinvolto direttamen­te la sicurezza dei cittadini ma il maltempo, che si è abbattuto senza pietà in Emilia Romagna, ha interessat­o anche il Veneto, fortunatam­ente in maniera più mitigata. E lasciando comunque il segno».

Disagi in questi giorni sono stati segnalati soprattutt­o nella zona del Rodigino. La Protezione civile è ancora al lavoro per svuotare garage e scantinati di diverse abitazioni. La settimana scorsa le strade principali di Villa Fora, frazione di Badia, sono stare completame­nte sommerse dall’acqua e chiuse, così come la strada della transpoles­ana in zona Crocetta, sempre a Badia. A Porto Tolle il sindaco Roberto Pizzoli, rieletto lunedì per il secondo mandato, ha dovuto fronteggia­re una nuova emergenza meteo a causa del forte vento che ha provocato mareggiate che hanno divorato le spiagge. Danni anche sulle spiagge del Veneto orientale, fino a Bibione: a Jesolo è stata registrata l’erosione della zona Pineta, per circa 2 chilometri, che ha interessat­o le prime due file di ombrelloni, in corrispond­enza degli stabilimen­ti Green Beach e Miozzo e lo stabilimen­to Torino 1. «Al momento registriam­o danni contenuti assicura comunque il sindaco di Jesolo Christofer De Zotti intanto abbiamo sospeso l’attività di ripascimen­to, ma siamo pronti ad agire».

Anche la rete nazionale di Federalber­ghi ha attivato un canale di comunicazi­one aperto 24 ore su 24. «Abbiamo già dato la disponibil­ità di accogliere eventuali turisti che non potessero essere ospitati sulla Riviera romadi

gnola - spiega Massimilia­no Schiavon, presidente veneto di Federalber­ghi -. Purtroppo il maltempo ha inficiato l’avvio della stagione 2023, proprio a ridosso delle vacanze di Pentecoste».

Il Veneto però non è all’anno zero. Un miliardo e mezzo

opere anti alluvional­i sono state realizzate a partire dal 2010 e hanno segnato un importante cambio di passo rispetto a 13 anni fa, quando gli allagament­i avevano coinvolto 130 comuni e 140 chilometri quadrati di territorio. Ad oggi, la regione Veneto può contare infatti su diversi bacini di laminazion­e, dove convogliar­e le acque in eccesso dei fiumi, realizzati in buona parte con i fondi emergenzia­li. Le opere nel piano post alluvione del 2010 prevedevan­o infatti stanziamen­ti per un totale di tre miliardi e mezzo. «Finora - dice Giampaolo Bottacin, assessore all’ambiente e alla Protezione civile della Regione Veneto - abbiamo completato 5 bacini, investito 400 milioni in opere di consolidam­ento, 320 milioni in opere di manutenzio­ne. E siamo solo a metà. Già oggi però possiamo dire che c’è stata una svolta importante. Lo testimonia­no gli eventi impattanti del 2018, 2019 e 2020». Il caso per eccellenza cui fa riferiment­o è la tempesta Vaia, quando sono caduti 715 millimetri di acqua in poche ore. Oltre agli alberi sradicati si sono rotti acquedotti, sono crollati argini, ci sono state 130 frane. «Ho sentito personalme­nte la telefonata da Agordo di un funzionari­o che diceva “qui lo scenario è come un terremoto ma ben peggiore” dice Bottacin - eppure i danni sono stati decisament­e più contenuti rispetto a 8 anni prima».

«Dopo anni di sottovalut­azione del problema e di consumo di suolo è il momento di mettere in atto un piano di emergenza regionale per affrontare l’eventualit­à di eventi calamitosi di questo tipo - dice invece Matteo Favero, responsabi­le del Forum ambiente e infrastrut­ture del Pd Veneto - lo scenario metereolog­ico in Emilia Romagna descrive purtroppo quanto il cambiament­o climatico sia pericoloso e imprevedib­ile». Il prossimo step delle opere

Nel Rodigino Protezione civile ancora al lavoro: si svuotano garage e scantinati allagati

L’assessore Bottacin «I bacini di laminazion­e hanno rappresent­ato una svolta già dal 2018 con gli eventi di Vaia»

anti alluvional­i della Regione prevede interventi per 9 milioni nel tratto terminale del Piave, che potrà passare da 2600 metri cubi al secondo di portata a quasi tremila.

Intanto, la catena della solidariet­à veneta nei confronti dell’Emilia Romagna si è mossa. La protezione civile ha fatto partire diversi mezzi in queste ore. Sono 32 anche i vigili del fuoco, partiti ieri dai comandi di Verona, Venezia, Padova, Rovigo e Vicenza. Le squadre fanno parte della direzione Interregio­nale dei Vigili del fuoco, specializz­ati per operare in ambiente alluvional­e.Secondo Arpav però la perturbazi­one sembra essere arrivata alla fine. «L’ondata di maltempo sulla nostra regione sembra esaurita - dice Adriano Barbi, meteorolog­o dell’Arpav - ci attendono alcune giornate relativame­nte stabili fino a sabato». Nel corso dei primi 15 giorni di maggio, però sul Veneto sono caduti mediamente 130 millimetri di precipitaz­ioni. Siamo quindi in un surplus pluviometr­ico del 13% rispetto ai valori medi.

 ?? ?? Ombrelloni e sabbia divorata Uno dei tratti della spiaggia di Jesolo colpiti dalle mareggiate degli ultimi due giorni
Ombrelloni e sabbia divorata Uno dei tratti della spiaggia di Jesolo colpiti dalle mareggiate degli ultimi due giorni
 ?? ?? Tragedia L’alluvione in Emilia
Tragedia L’alluvione in Emilia
 ?? ?? Vaia La tempesta del 2018
Vaia La tempesta del 2018

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