Frodano il fisco con il rally: sequestrati 1,5 milioni
Dietro la parvenza di quattro associazioni sportive dilettantistiche nel campo delle gare di rally - alle quali prendevano parte - c’era una vera e propria organizzazione illecita per evadere il fisco, che avrebbe frodato circa 1 milione di euro di imposte e autoriciclato i proventi per 820 mila euro. È quanto ha scoperto la guardia di finanza di Soave attorno a un presunto sodalizio criminale messo in piedi da due veronesi dell’est veronese e dalla moglie albanese di uno dei due, a seguito di un’indagine partita da verifiche fiscali nei confronti di due delle quattro società coinvolte con sede a Montecchia di Crosara. Secondo gli accertamenti delle Fiamme Gialle, le società indagate, che risulterebbero rappresentate legalmente da due diverse persone ma di fatto amministrate da una sola, godevano come associazioni sportive - e quindi non commerciali - di agevolazioni fiscali, ma avrebbero svolto comunque attività commerciale, in particolare di pubblicità e sponsorizzazioni, senza provvedere ai necessari adempimenti di natura fiscale. Inoltre, sempre dagli accertamenti, gli indagati avrebbero utilizzato le altre due società per riciclare i proventi derivanti dall’evasione investendoli in attività imprenditoriali e immobiliari. Al termine delle indagini coordinate dalla Procura scaligera, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona ha, quindi, emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un ammontare complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Nell’eseguire il provvedimento, la guardia di finanza di Soave ha sequestrato quindici auto, fra cui anche modelli da rally, nove immobili, fra cui case e due capannoni, e somme di denaro depositate sui conti correnti e libretti postali intestati ai coinvolti, che sono accusati a vario titolo e in concorso dei reati fiscali di emissione di fatture per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione e autoriciclaggio di proventi illeciti. Inoltre, durante le indagini, le Fiamme Gialle hanno appurato come una delle due società principali presumibilmente coinvolte nella frode presentasse mancanze a livello gestionale. Per questo, è stata anche sanzionata per la responsabilità amministrativa dell’ente.