Arriva il Pescara Zeman: «Ammiro la scalata di Fresco»
A (ora di) cena con Zeman. «Gigi Fresco? Lo ammiro, non è facile fare presidente e allenatore insieme: se ha portato la Virtus dalle serie inferiori a lottare per la B vuol dire ch’è bravo». Al Gavagnin arriva un rivoluzionario del calcio. La piccola Virtus di Fresco, 42 anni al timone rossoblù, e il Pescara del grande Zeman, oltre mille tra i professionisti. Mai una figura così «extra-large» ospite in Borgo Venezia: è il regalo che si fa la Virtus per i suoi ottavi di finale dei playoff di C, apice sportivo in 102 anni di storia. Una Virtus che ieri Zeman riassumeva come «squadra difficile da leggere perché può giocare con tanti moduli, sa difendersi in dieci ma anche aggredire davanti e riparte bene, con 4-5 giocatori, facendoti male se le concedi sfoghi». Fa effetto, Zeman che analizza capitan Danti e soci, ma è la poesia del momento rossoblù. Andata oggi alle 20.30 al Gavagnin, i cui spazi più stretti potrebbero togliere respiro all’ampiezza del Pescara, e ritorno lunedì all’Adriatico: in caso di parità complessiva passeranno gli abruzzesi. Terzo nel girone C, il Delfino ha riposato mentre la Virtus, settima nel girone A, eliminava Novara e Padova (le due partite in più sulle gambe potrebbero indurre Fresco a far riposare qualcuno, vedi Hallfredsson). Il vero tema? L’attacco zemaniano contro la difesa virtussina. Col boemo, in panchina dallo scorso febbraio, il Pescara segna due gol ogni 90’ e bomber Lescano è decollato fino a 19 graffi. La Virtus, dal canto suo, chiude una partita su due con la porta inviolata. «Del tridente di Zeman temo i tagli delle punte», dice Fresco, che alla vigilia ha raccontato un aneddoto: «Zeman l’ho studiato. Quando giocava nella sua Roma, Damiano Tommasi si appuntava gli esercizi. Quei fogli, poi, li ha passati a me». Già citato sotto elezioni come maestro di vita dall’odierno sindaco, ieri Zeman ha ricordato il Tommasi calciatore, «uno serio ed educato, lo contestavano perché sbagliava qualche passaggio facile ma poi è entrato nel cuore dei romanisti per la generosità». Tornando al match, occhio ai 9 diffidati Virtus e alla buona tradizione-playoff del Pescara, diretto dal regista ex Chievo Palmiero. «Ce la giochiamo alla pari», così Fresco, 62 anni, la cui prima al timone risale al 1982, in Terza Categoria: all’epoca Zeman, classe ’47, s’apprestava a scollinare i Dilettanti.