«Le frane, gli allagamenti e quei bimbi portati in salvo» I veneti nel fango dell’Emilia
Storie di soccorritori. Claudio Cecchetto: giusto confermare il Boss
VENEZIA Continuano a partire i vigili del fuoco, gli alpini, gli uomini della protezione civili e quelli del soccorso alpino. Colonne di mezzi che da ogni parte del Veneto stanno raggiungendo l’Emilia Romagna portandosi dietro pale, gommoni, idrovore, perfino ruspe: tutto ciò che serve per scavare nel fango e aiutare gli abitanti delle aree distrutte dall’alluvione dei giorni scorsi.
«Quando siamo arrivati i fiumi avevano appena esondato e intere zone della città di Faenza erano sommerse, con l’acqua che arrivava anche a due metri d’altezza e gli abitanti che ci chiamavano dalle finestre dei piani più alti delle case» racconta Paolo Peroni, l’ispettore dei vigili del fuoco arrivato da Verona con altri tre colleghi per impiantare un centro di comando avanzato in Piazza del Popolo. Da lì coordinano gli interventi portati avanti anche da alcuni degli ottantacinque pompieri veneti che finora hanno raggiunto la regione. Si tratta di personale specializzato in contrasto al rischio acquatico: sommozzatori, personale Saf (Speleo alpino fluviali) e addetti alle operazioni di pompaggio. «Nelle prime 24 ore abbiamo raccolto circa mille richieste d’aiuto e coordinato diverse centinaia di interventi spiega Peroni - come l’evacuaque zione di un bimbo nato prematuro, che è stato portato in un centro di accoglienza, o il soccorso di due bambini rimasti bloccati in casa con il nonno, lontani dalla mamma. Poche ore fa, con i gommoni abbiamo aiutato i medici a raggiungere un uomo colpito da infarto».
A Castel Bolognese, in provincia di Ravenna, sta intervenendo una squadra proveniente dal Veneto composta da cintecnici specializzati in forre e due tecnici del Soccorso alpino, mentre decine di uomini della protezione civile in queste ore hanno raggiunto le altre zone alluvionate. «A Cattolica abbiamo aiutato a liberare strade - racconta Adriano Zanella, della protezione civile di Auronzo - ora, con le ruspe, stiamo arrivando a Brisighella, un paese completamente isolato dall’esondazione del fiume e da diverse frane». Andrea Borghesan, delle tute fluo di Casale sul Sile, è a Riccione dove sta cercando di liberare un parcheggio interrato di 800 metri quadrati: «Le idrovore sono attive da ore: solo qui dentro ci sono circa due milioni di litri d’acqua e fango da svuotare. La situazione è molto complessa». A Riolo (Ravenna) sono arrivati i volontari dell’Ana di Belluno: «Portiamo generi di prima necessità nei centri di accoglienza allestiti nelle palestre racconta Ivo Gasperin - Ora che l’acqua è defluita, rimane il limo a ricoprire ogni cosa ».
Il maltempo sta regalando una tregua, e questo favorisce il lavoro degli «angeli del fango». «Si cerca, a fatica, di tornare alla vita di tutti i giorni» racconta il produttore discografico Claudio Cecchetto, origini veneziane ma che da molti anni si è trasferito sula riviera romagnola. In questi giorni si è discusso molto dell’opportunità di rinviare il concerto di Bruce Springsteen, che ieri sera a Ferrara ha richiamato fan da tutto il mondo. «È stato giusto non cancellare lo show - spiega - perché, soprattutto nei momenti difficili, la musica è in grado di regalare un po’ di sollievo, anche a chi sta soffrendo».
Il veronese Nelle prime 24 ore abbiamo ricevuto mille richieste d’aiuto