Artisti di strada, scontro sul regolamento
Botta e risposta in consiglio comunale. L’esordio (con attacco al sindaco) della Morgante
Molti temi in consiglio comunale, ieri sera a Palazzo Barbieri. Inizio «rumoroso», con la manifestazione (fischietti e tamburi inclusi) del sindacato autonomo della polizia locale che minaccia proteste anche durante la Straverona. Ad Angelo Cresco, poi, è toccato il compito di commemorare Benito Pavoni, già vicesindaco, consigliere regionale e parlamentare socialista. Cresco, visibilmente commosso, ne ricorda la vita e l’impegno, non senza qualche polemica (sul ruolo della Cia in Tangentopoli ma anche su temi avviati ai tempi di Pavoni ma ancora irrisolti, come l’Arsenale). Dalla storia all’attualità, con l’ingresso in consiglio dell’onorevole Maddalena Morgante (FdI), al posto del dimissionario Marco Padovani. Quanto resterà in consiglio Morgante? Il tema sarebbe fonte di vivaci discussioni nel partito. Lei entra, sorride, saluta il cugino (l’assessore Tommaso Ferrari), citando il nonno Valentino Podestà, storico parlamentare democristiano. Dopo di che, attacca Tommasi sui temi della famiglia: «Vigilerò sulle decisioni del sindaco e farò un’opposizione ferma, senza arretrare di un millimetro». Che non paiono affermazioni di chi intenda restare solo per qualche seduta. A seguire, scontro frontale sul regolamento per gli artisti di strada. Per il centrosinistra è «finalmente la liberalizzazione di un settore che molte città italiane ed europee valorizzano come espressione di cultura e come attrattiva». Ma per Nicolò Zavarise (Lega) «si dà via libera a dissimulate forme di accattonaggio: dietro ad accattoni e mendicanti spesso si nascondono organizzazioni criminali, e il rischio che s’intrufolino in questo sistema, privo di controllo preventivo, aumenta». Per Federico Sboarina (FdI) «sarà un caos di richieste, un far west e chi abita sopra una delle postazioni previste, dovrà fare i conti con un continuo disturbo». Alla fine, tutto rinviato alla prossima settimana