Corriere di Verona

Zordan, nuovo quartier generale in attesa della quotazione in Borsa

- Gianni Favero

Il prossimo anno a quest’ora l’insegna degli arredi per negozi Zordan avrà il proprio titolo sull’Euronext Growth e sarà il ritorno in Borsa, dopo il delisting di Marzotto, 16 anni fa, di una società di Valdagno (Vicenza). Lo ha assicurato ieri il presidente e amministra­tore delegato, Maurizio Zordan, spiegando che con le risorse raccolte sarà attivato un percorso di «crescita per linee esterne volto a fornire servizi aggiuntivi ai punti-vendita clienti».

Ed è proprio da locali di Marzotto, presi in affitto per un anno e mezzo in attesa del completame­nto della nuova sede, che Zordan, attiva nel realizzare punti vendita per brand internazio­nali del lusso, è da poco uscita per inaugurare oggi pomeriggio, nella zona industrial­e della città, il nuovo quartier generale, un immobile da seimila metri quadrati detto Nuova fabbrica, concepito per rispecchia­re il più possibile i principi fondanti dell’azienda in chiave di sostenibil­ità.

«Cerchiamo la certificaz­ione più avanzata in questo ambito – sottolinea Alfredo Zordan, fratello dell’ad Maurizio e contitolar­e – da legare non solo alle performanc­e energetich­e ma anche alla qualità dell’aria e della luce degli ambienti e agli spazi di comfort quali zone relax, mensa e palestra per i dipendenti». In più, con un museo interno che la sorella, Marta Zordan, responsabi­le della sede americana dell’azienda, descrive come «articolato in tre stanze, l’ultima delle quali riservata ad una esposizion­e fotografic­a in cui raccontare il cambiament­o climatico attraverso i linguaggi dell’arte e della cultura».

Zordan lo scorso anno ha ampliato l’organico assumendo 25 dei 95 attuali collaborat­ori, cifra che nel 2023 dovrebbe crescere ancora di qualche unità. Personale formato nella Academy istituita due anni fa e che per la terza volta, a settembre, si aprirà a 12 candidati. «Di solito le figure difficili da trovare – riferiscon­o i proprietar­i - sono soprattutt­o i progettist­i, ma per crearli occorre che prima maturino un’esperienza di almeno tre anni nella fase produttiva». Lo scorso esercizio si è chiuso per Zordan con ricavi per 22 milioni, dato atteso alla soglia dei 50 entro il 2027, per il 90% realizzati in mercati extraeurop­ei. «Ci rivolgiamo al lusso assoluto, a marchi come Louis Vuitton e, in Italia, Fope e Roberto Coin. Il ruolo dei francesi nell’alto di gamma è indiscusso. Il ruolo attribuito agli italiani è di produttori e noi – conclude l’ad – dobbiamo alimentare le caratteris­tiche d’eccellenza che ci vengono riconosciu­te».

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Formula Esg La zona produttiva nella sede di Zordan

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