Corriere di Verona

I rincari si abbattono anche sulle rette E gli atenei alzano la «no tax area»

Non solo gli affitti: un figlio all’università può costare 20 mila euro solo per iscrizioni e trasporti. La mappa degli aumenti e delle agevolazio­ni

- Alice D’Este

Loro, ormai da settimane, protestano dormendo in tenda davanti alle facoltà. C’è chi ha una stanza in affitto e lo fa in modo simbolico per portare al centro del dibattito il problema del costo degli alloggi per gli studenti e chi invece ancora non ha trovato una casa a causa dei costi troppo elevati. A dar voce e rassicuraz­ioni agli universita­ri di tutta Italia che da settimane si stanno facendo sentire ci ha pensato in queste ore anche la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, che ieri ha incontrato i ragazzi a Verona. La direzione è chiara. Occuparsi degli alloggi degli universita­ri oggi per il governo è fondamenta­le - ha chiarident­esche to - in particolar­e trovando «il maggior numero possibile di immobili disponibil­i, da qui al 30 giugno 2026 anche con partenaria­to pubblico-privato» (vedi servizio a fianco).

Avere un figlio all’università costa, e molto. La situazione è complicata anche in Veneto e a chiarirlo sono i numeri. Senza sbavature, cioé con un percorso netto di studi di 5 anni, si arrivano a spendere infatti poco più di 20 mila euro solo di tasse e spese accessorie delle trasferte in treno o in auto, dei pranzi fuori e ai biglietti dei mezzi. Visto che lo sforzo economico negli ultimi anni è diventato dal punto di vista familiare sempre più importante, quasi tutte le università del Veneto hanno deciso di alzare la soglia della «no tax area» in molti casi ben oltre la normativa naziocune nale che ha fissato per tutti la soglia di Isee per l’esonero a 22 mila euro. A Venezia allo Iuav saranno esonerati dal pagamento delle tasse universita­rie tutti gli studenti con un Isee inferiore a 26 mila euro, a Padova gli studenti con Isee inferiore a 25 mila, a Ca’ Foscari quelli con Isee inferiore a 24 mila mentre l’università di Verona, proprio ieri, ha annunciato la stessa manovra, innalzando­si però fino a 27 mila euro, dai 22 mila obbligator­i decisi dal Ministero.

«Da sempre Unipd si impegna sul fronte del diritto allo studio - spiega il prorettore al bilancio Antonio Parbonetti una parte importante del nostro bilancio universita­rio integra i finanziame­nti regionali e ministeria­li per contribuir­e a erogare, il più possibile, le borse di studio agli aventi diritto». «La scelta dell’Ateneo permette di ampliare la platea degli studenti esonerati dal pagamento dei contributi universita­ri - spiegano anche dallo Iuav - per gli studenti con un Isee da 26 mila a 30 mila euro è previsto un esonero parziale del contributo in misura decrescent­e. Oltre alla riduzione o all’esonero dal pagamento delle tasse, sono previsti altri benefici per il diritto allo studio: borse di studio, collaboraz­ioni sturetribu­ite, prestiti universita­ri». Il sistema di tassazione dell’Università Iuav di Venezia prevede infatti un importo massimo di 2.743 euro, da versare in tre rate. Gli studenti con Isee entro i 60 mila euro comunque possono chiedere la riduzione dei contributi a scaglioni.

A Verona possono richiedere la riduzione dei contributi universita­ri gli studenti con Isee inferiore o uguale a 55 mila euro, ma su questi livelli di reddito le tasse possono arrivare anche ad un massimo di 4.315 euro, anche se ci sono alcuni incentivi al merito che possono compensare valori così alti. In particolar­e, lo studente con un voto di maturità superiore a 100 ha una riduzione di 500 euro e lo stesso vale a chi si iscrive alla Magistrale avendo finito la triennale in tempo. A chi consegue invece almeno 40 crediti nei 12 mesi antecedent­i l’iscrizione, vengono scontati 230 euro.

A Venezia la situazione è rimasta la stessa dello scorso anno accademico. La soglia della «no tax area» è a 24 mila euro di Isee e sono rimasti gli esoneri totali o parziali per al

Parbonetti (Padova) Integriamo i fondi regionali e ministeria­li per allargare la platea delle borse di studio

categorie (studenti e studentess­e rifugiati, con permesso di soggiorno per asilo, con disabilità compresa tra il 50 e il 66%) ma anche incentivi economici con famiglie con più di un componente iscritto a Ca’ Foscari. «L’importo della contribuzi­one studentesc­a con un Isee da 30 mila euro a 60 mila euro è stato adeguato al tasso di inflazione programmat­o del 4,3%», spiegano da Ca’ Foscari. L’Ateneo, oltre alle agevolazio­ni sulla contribuzi­one studentesc­a per il 2023 ha stanziato 20,6 milioni di euro per diversi interventi: borse di studio, collaboraz­ioni, 150 ore, stage, mobilità. Per il triennio 202325 lo stanziamen­to complessiv­o ammonterà a 63 milioni di euro».

Ca’ Foscari Il contributo è stato adeguato al tasso di inflazione programmat­o del 4,3%

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(Bergamasch­i) A Padova Studenti come clochard, accampati sotto i portici del Bo. Da tempo Udu, l’associazio­ne degli studenti, è in prima linea per il diritto allo studio

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