Ballottaggio Possamai corre da solo: «Non si tratta»
VICENZA Ha deciso in pochi giorni e la scelta è netta. «Parliamo con tutti su possibili punti di convergenza ma non trattiamo su posti o incarichi». Così Giacomo Possamai, candidato sindaco a Vicenza per la coalizione di centrosinistra, liquida qualsiasi possibilità di apparentamento al ballottaggio con il Movimento Cinque Stelle di Edoardo Bortolotto e le liste civiche Impegno a 360° di Claudio Cicero e Rigeneriamo Vicenza di Lucio Zoppello. Queste ultime al primo turno hanno ottenuto insieme circa un 5 per cento. Un consenso, per inciso, che pesca tradizionalmente a centrodestra. Ossia «in casa» del sindaco uscente Francesco Rucco. Il quale si presenta al ballottaggio del 28 e 29 maggio con 2 punti percentuali in svantaggio rispetto allo sfidante. La decisione di Possamai è stata annunciata ieri dopo che, nelle ore precedenti, lo stesso esponente dem aveva parlato con gli altri ormai ex candidati sindaco. L’attenzione, visto che Bortolotto non è arrivato nemmeno al 2 per cento, è soprattutto su
Cicero e Zoppello. Entrambi, per la cronaca, ex assessori di Rucco. E l’annuncio di Possamai arriva sullo sfondo delle «trattative» tra il centrodestra e Cicero e Zoppello per fare rientrare i due all’ovile in una fase quanto mai importante. Rucco, da quante emerge, ha parlato direttamente con Zoppello. Mentre intermediario tra il centrodestra e Cicero pare essere l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Sergio Berlato, preferito all’ex parlamentare di An Giorgio Conte. Anche lui oggi in Fdi e secondo per numero di preferenze ottenute nella lista alle elezioni del 15 e 16 maggio. Possamai ha fatto naturalmente i suoi calcoli. Da quanto affiora tra la difficoltà di attirare un bacino elettorale notoriamente ostile, e l’opportunità di fare rilevare«una sorta di mercato delle vacche a centrodestra» apparendo agli occhi dei propri elettori e del resto della città diverso dagli altri politici, Possamai sembra preferire di gran lunga la seconda strada. Ma lasciando una porta aperta. Mancano dieci giorni al voto e l’aria in città si fa sempre più calda.